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Porto Viro: Giacon spiega il caso piscina.

L’ex sindaco di Porto Viro Thomas Giacon, fa il  punto della situazione, atti alla mano, del processo civile in corso tra il comune e la società sport service, gestore della piscina di Porto Viro con finanza di progetto iniziato nel 2005. “Innanzitutto  va detto per inciso  che il Comune è uscito dalla società che gestisce la piscina, nel dicembre 2014, non per volontà del sottoscritto ma obbligato dalla corte dei conti e dal revisore dei conti, i quali stabilivano di uscire dalle società non determinanti per l’attività amministrativa”. I fatti:”Il comune fino a quel momento deteneva il 10 % delle quote con potere decisionale pari al 91%, di fatto peró, le decisioni venivano prese solo dal comune, in particolare dal tecnico che collaborava con il nostro comune e che presiedeva il CDA(consiglio di amministrazione) insieme al Sindaco Pupi Gennari”. In quel momento le quote erano così distribuite:80% Globus Costruzioni, 10% Baldetti, 10% Comune Porto Viro.Nel momento in cui il comune è uscito dalla società,  le quote sono state ridistribuite nel seguente modo: 80% globus costruzioni;20% Baldetti (attuale gestore delle piscine di Adria e Codigoro)  “Il Piano economico della piscina per stare in piedi necessitava di un contributo, che in fase di contratto è stato quantificato in  90mila euro per 10 anni, che il comune ha regolarmente pagato fino all’ultima rata che concide con l’uscita dalla società da parte del comune” “Da allora sono iniziati i problemi e sono subentrati nuove figure nel cda, dopo l’uscita del comune, per la società Sport Service Galiazzo  e Barzon, Baldetti per Adria nuoto e per garantire il funzionamento della piscina,a titolo gratuito, il sottoscritto e il geometra Lazzarin ,responsabile dei lavori pubblici per il comune. Inoltre – sostiene Giacon-il comune ha agevolato il piano economico della piscina  con l’applicazione  alla stessa del bonus GAS che il comune possiede tramite Edison.Il comune riceveva da Sport Service, come da contratto una tantum all’anno pari a circa 5.160 euro, ma nell’arco degli anni il comune ha accumulato un credito che si avvicina oggi a 600.000 euro, cifra mai messa a bilancio dal comune (neanche con il mio mandato).
 
La società ha messo a bilancio i suoi presunti crediti nei confronti del comune nell aprile 2016 e ciò ha causato le mie dimissioni -spiega Giacon-dal cda in quanto non potevo riconoscere dei crediti per la società nei confronti del comune, quando il comune a sua volta non ha mai messo le cifre a bilancio”. “L’amministrazione precedente non ha mai riconosciuto sulla carta, i corsi di nuoto a favore delle scuole superiori dal 2006 ad oggi , a differenza del periodo del mio mandato.Altra cosa-aggiunge Giacon-il tecnico incaricato, quando ha presentato il bando del progettone di 4,5 milioni di euro ,nel 2013,ha inserito la realizzazione della struttura denominata Club HUOSE all’interno del terreno in proprietà del leasing della piscina comunale”. “Quando io ho avviato i lavori di ultimazione del CLUB House in fase di denuncia catastale, gli uffici si sono accorti che l’immobile è stato costruito su altre proprietà (costo 500.000 euro circa) e che il comune per ultimare la pratica deve acquisire l’area, ovvero deve pagare un terreno che in realtà è già suo in quanto con il progetto di finanza i costruttori hanno realizzato la piscina su un terreno comunale, poi dato in leasing ma che alla fine dei 25 anni ritorna al comune”.Tutto questo ha portato ad una situazione molto articolata, -sottolinea Giacon-perché Sport Service chiede al comune 327.000 euro senza considerare il bonus gas, il comune dal canto suo, non chiede soldi, ma chiede di tirare una linea e ripartire da zero, ma ciò comporterebbe il fallimento della società sport service in quanto troppo indebitata”. “Con il mio mandato avevamo iniziato una transazione bonaria che oggi si è conclusa con la mediazione in camera commercio fallita e l’avvio imminente di un processo civile. Dove la società ha espressamente chiamato in causa il comune e anche i precedenti amministratori per responsabilità personali nei confronti delle società perché fino ad aprile 2014 tutte le decisioni venivano prese esclusivamente e in modo unilaterale dal comune di Porto Viro”.       Thomas Giacon
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