RovigoSpettacoli ed eventi

Bobo Rondelli dà una scrollata alla piazza di Costa.

COSTA DI ROVIGO (RO) – E ci voleva finalmente! Una bella serata tra amici, di quelle in cui ridi della realtà, senti della buona musica e vai a casa contento. Questo è stato in sintesi l’esilarante, quanto dissacrante concerto del mattatore Bobo Rondelli, il cantautore, scrittore e attore livornese che si è esibito ieri sera (12 agosto) con il live “Giù la maschera”, davanti alla piazza di Costa ricolma di gente, per la sesta data di Tra ville e giardini.

Il sindaco di Costa, Gian Pietro Rizzatello, ha aperto la serata con orgoglioso entusiasmo, sottolineando il ritorno di Tra ville a giardini nel piccolo comune: “E’ fondamentale avere queste serate con artisti di prim’ordine, per la crescita culturale delle nostre comunità”. Immancabili i ringraziamenti dell’ente coordinatore, la Provincia di Rovigo, col presidente Ivan Dall’Ara, che ha ricordato la difficoltà del momento storico per gli spettacoli dal vivo, in cui però proprio il Polesine si sta rivelando “l’ombelico italiano di cultura e spettacolo”. Claudio Ronda, il direttore artistico di Tra ville e giardini ha ricordato l’hastag #IovadoaTravilleegiardini, l’appello al pubblico a sostenere lo spettacolo dal vivo, partecipando agli eventi, con la certezza che la macchina organizzativa adotta tutti gli accorgimenti necessari per la maggior sicurezza possibile.

La piazza dei tre campanili era tutta per Lui. E Bobo Rondelli, fin dal suo ingresso sul palco, l’ha fatta partecipare come parte dello show: le luci “da questura”, gli schiamazzi ciclici del bar lì accanto, i fans dal pubblico che gli anticipano i titoli in scaletta, perfino la partenza della macchina del fumo. Apre subito con un siluro sugli episodi di violenza delle forze dell’ordine (perché hanno tanto amore da manifestare) cui dedica l’inno immortale dei Beatles “All you need is love”. Poi è un’insuperabile sequenza di aneddoti burberi e brillanti, frecciatine, sberleffi, monologhi spassosi, sarcasmi e riflessioni di persona “un po’ disturbata” che spiega romanzando e declamando, alternando il livornese alla perfetta voce impostata, da grande attore quale è, la nascita (o giù di lì) dei brani in scaletta. Uno show nello show. La voce è calda, a tratti graffiante, e potente. Passa con disinvoltura dall’imitazione di Jovanotti e i suoi “concerti ecologici” a quella di Mick Jagger che ha preso casa – “indovinate dove? A Castagneto Carducci, paese della mia mamma, dove un bicchier di vino è andato alle stelle, giusto per imbrogliare i ricchi”. Traccia l’epopea della perduta pace tra livornesi e pisani, per la mancata collaborazione con Andrea Bocelli: il brano “La chiappona” è una frizzante e spassosa vignetta musicale; narra con drammatico umorismo delle influenze “psicotiche” di quel “lato B” di Pascal Danel “Gli ultimi tre minuti”, che poi ritorna sul finale.

In semiacustico con la chitarra in braccio, accompagnato dall’ottimo Claudio Laucci alla tastiera, Bobo Rondelli canta dissacrando i grandi miti. “Gigiballa”, l’orso dello zoo di quand’era piccolo, perché gli animali in gabbia sono “uno spettacolo atroce”; un accorato pensiero contro la guerra, l’intensa “Madame Sitrì: “se vuoi fare l’eroe lo devi fare in tempo di pace – ha commentato -, come i medici e gli infermieri che hanno avuto coraggio in questa malattia”. Un’emozionante “A me ciam Bert”, per tutte le persone rastrellate dai tedeschi in ritirata sulla linea Gotica, compreso lo zio Berto; la “visione anarchica libera” su testi di Gianni Rodari “Il cielo è di tutti”, anche dei migranti, anche dei bambini che muoiono per le bombe costruite dalla cosiddetta civiltà occidentale. Il senso del peccato costruito dalla religione, che non dovrebbe imporre sé stessa, soprattutto ai bambini: “Dal Balcone” e “Soffio d’angelo”. Non ultima una poetica denuncia contro la violenza sulle donne che s’incrocia con la meravigliosa dedica alla madre, che a 12 anni, aveva dovuto subire senza potersi difendere: la toccante e altissima “Nara F.” Tra Ville e Giardini XXI è promossa ed organizzata da Provincia di Rovigo, co-finanziata da Regione del Veneto Reteventi, sostenuta da Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, con l’organizzazione tecnica di Ente Rovigo Festival e la collaborazione dei Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Castelmassa, Ceneselli, Ceregnano, Costa di Rovigo, Fratta Polesine, Lendinara, Melara, Polesella, Porto Tolle, Rovigo. 14 agosto, Villa Le Procurative, Anna Maria Barbera “Metti una sera Sconsy #nonmelocredevo”

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