AdriaComunicati stampa

Un progetto per le famiglie-Risorse fondamentali nello sviluppo della comunità territoriale.

Adria-Sindaco Barbierato-Nell’ambito  degli obiettivi da raggiungere  per le politiche sociali, inseriti nei punti programmatici dell’amministrazione comunale, la giunta civica ha deciso di aderire ad un progetto a sostegno sia della genitorialità e sia incrementando attività mirate per i bambini. Un’iniziativa  importante  rivolta alle famiglie che rappresentano le prime istituzioni sociali e culturali della società, come previsto dalla Legge 328/2000, che le definisce quali soggetti sociali portatori di bisogni e risorse fondamentali nello sviluppo della comunità territoriale. 

“In questo contesto si inserisce Famiglie StraVaganti,  il progetto itinerante  che coinvolge i comuni di Rovigo, Occhiobello, San Martino di Venezze, Badia Polesine, Loreo,  Rosolina e ovviamente Adria.-rende noto il primo cittadino Omar Barbierato- Una progettualità  dall’alto contenuto relazionale, dedicata alle povertà educative che molto spesso coincide  con le povertà di tipo sociale,  rivolta alle famiglie”. Attuatori del servizio, la rete territoriale di cooperative ( Porto Alegre, Di tutti i colori, Zico) associazioni ( #Unitiinrete, Comitato Territoriale UISP Rovigo, Smile Africa Onlus, AGE Ariano nel Polesine), l’Istituto Comprensivo di Badia Polesine e IRESS Cooperativa Sociale. 

“Una delle particolarità del progetto è quella di  intercettare  le famiglie con bambini  fino ai 10 anni che hanno difficoltà a conciliare le esigenze di vita, lavoro ed educazione, con lo scopo di andare  incontro  alle esigenze quotidiane dei  genitori, che potranno tranquillamente beneficiare di proposte di consulenza professionale, oltre a percorsi di formazione per lo sviluppo di competenza da spendere in ambito lavorativo. Nel mentre i bambini svolgeranno attività educative mirate”.  –informa l’assessore ai Servizi Sociali Sandra Moda-“ Tra le proposte  l’attivazione di laboratori di educazione digitale rivolti ai bambini, genitori e nonni, per informarli  sui rischi che un’inadeguata conoscenza delle tecnologie può generare”.

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