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LO SPETTACOLO LA CULTURA E L’ARTE NON POSSONO ESSERE SOTTOVALUTATI PER UNA BUONA RIPARTENZA.

PORTO VIRO- Marialaura Tessarin, Abbiamo tutti tanta voglia di ripartenze. L’emergenza COVID-19 e il conseguente lock-down ha drammaticamente infierito su ogni settore, dalla scuola alle attività produttive, dalla martoriata sanità al mondo delle associazioni; la crisi ha veramente danneggiato ogni aspetto della nostra vita, il virus ha inesorabilmente scombussolato la nostra quotidianità. Fra i settori che sono stati maggiormente colpiti, e che oltretutto sono sovente snobbati e dimenticati, c’è indubbiamente il settore della cultura e dello spettacolo. Operatori della cultura, tecnici, artisti e musicisti sono stati costretti ad abbandonare improvvisamente la loro attività. Il lavoro di musicista non si può fare in smart working! La musica dal vivo non è minimamente paragonabile alla musica in streaming.

Voglio ricordare che in Italia la professione di “artista” o “musicista” è spesso considerata dai più come secondaria rispetto ad altre ritenute più importanti. Queste figure vengono continuamente trattate da dilettanti, sminuite secondo la logica per cui chi suona lo fa solo per diletto o per passare il tempo. Gli artisti non sono dei perdigiorno, ma persone che hanno dedicato anni e sacrifici nello studio della musica, decenni di gavetta seguendo la propria passione che funge da unico motore per continuare a lavorare. Gli artisti, e i musicisti in particolare, non sono aiutati da nessuno. Non hanno tutele di nessun tipo, e sono profondamente convinta che in questa crisi abbiano pagato un prezzo troppo alto. Meritano dignità, troppo poco è stato fatto per loro, sia dallo stato che dalla regione. La situazione è stata in parte tamponata grazie agli emendamenti del Partito Democratico al DL Rilancio per lo spettacolo dal vivo che estendono le misure di copertura anche ai lavoratori intermittenti. Questo tuttavia non basta, sono necessari altri interventi come una netta riduzione, se non anche l’azzeramento, del carico fiscale, la creazione di un fondo ad hoc per chi non è iscritto al FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), una più equa redistribuzione dei proventi dai di diritti d’autore in favore degli artisti indipendenti ed emergenti. Infine vorrei che si riprendesse l’attività concertistica e della musica dal vivo in generale, con un sostegno economico volto a coprire tutte le spese necessarie affinché si rispettino le misure  di sicurezza. Non si può affermare che il paese è ripartito se contestualmente non riparte anche la Cultura. Marialaura Tessarin-Assessore alle Politiche di Genere, Associazionismo e Politiche Giovanili, Città di Porto Viro-Dirigente Circolo PD di Porto Viro-Membro Assemblea Provinciale PD Rovigo.

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