AdriaComunicati stampa

Il Movimento Civico Ibc fa il punto su Corte Guazzo, Socotherm e sull’ ex Adriatica.

ADRIA-“Quello che sta accadendo nella zona industriale di Adria è lo specchio di un proficuo lavoro degli amministratori civici che in questi anni di amministrazione hanno affrontato e affrontano le tante problematiche del nostro territorio, alcune di queste erano bloccate da decenni” afferma il giovane coordinatore del Movimento Civico Impegno per il Bene Comune Federico Paralovo.   

“E’ di pochi mesi fa infatti,  l’approvazione, da parte di ULSS 5 Polesana, del progetto definitivo di quasi 1 milione di euro  per Corte Guazzo, che darà un nuovo impulso all’antico casale che diventerà un centro polifunzionale con comunità alloggio e laboratori riabilitativi”.-prosegue- “ Il progetto è stato reso possibile grazie ad un lavoro di squadra tra l’Ulss e il Comune di Adria che hanno  permesso la permuta dell’immobile in corso Risorgimento con l’area che ospita l’Istituto superiore alberghiero adriese” –ricorda  Sante  Crivellaro, referente del gruppo di lavoro di Ibc  “economia, lavoro e sociale.

“Il  lavoro di squadra effettuato in questi anni dal Sindaco Omar Barbierato, insieme alle sigle sindacali, la Regione Veneto e le aziende, sta permettendo di tutelare i lavoratori e il sito industriale di Socotherm. L’acquisto dell’azienda veronese Grimet, infatti, prevede il reimpiego di una buona percentuale dei lavoratori e la realizzazione di importanti investimenti che aumenteranno progressivamente l’occupazione nei prossimi tre anni. Altra questione è  il progetto applaudito da associazioni ambientaliste e da Coldiretti Veneto,  per un parco fotovoltaico che doveva nascere dalla bonifica e dalla riqualificazione del sito industriale abbandonato da decenni, l’ex Adriatica. Un’area che grazie alla collaborazione di un’azienda e al  lavoro dell’Amministrazione Comunale era pronta per essere bonificata e riconvertita realizzando un impianto fotovoltaico da circa 20 MWp ma che la soprintendenza ha stoppato a causa di vincoli paesaggistici. Non entriamo nel merito delle scelte della soprintendenza ma auspichiamo, vista anche l’attuale crisi energetica, che si possa avviare questa necessaria transizione energetica per sostituire un sito industriale abbandonato e indecoroso con un parco che produce energia rinnovabile”-concludono i civici.

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