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Pfas, dopo l’allarme di Greenpeace la Bartelle (M5S) chiede chiarezza: “Siamo preoccupati”.

ROVIGO – “Preoccupati dalle notizie delle ultime ore”.

Patrizia Bartelle rilancia sul fronte-Pfas dopo le rivelazioni di alcuni quotidiani secondo cui l’acqua delle scuole polesane sarebbe a rischio contaminazione. “Diversi mesi fa – rileva la consigliera regionale del M5S – avevamo parlato del rischio che corre anche la falda rodigina ma eravamo stati sconfessati fin con troppa foga, da chi di dovere, che aveva rassicurato del contrario. Mi auguro che adesso, che a riportare la questione al centro del dibattito è un’associazione così autorevole come Greenpeace, si possa finalmente far luce sulla vicenda in modo chiaro oltre che definitivo. È un nostro diritto sapere quale acqua viene somministrata ai nostri figli ma più in generale, e lo dice la stessa Costituzione, la salute è un diritto inalienabile che va riconosciuto, garantito e difeso dallo StatoM; pensiamo ai nostri vicini sloveni che hanno addirittura previsto per legge un limite minimo pro capite…”.

L’allarme, arrivato non a caso in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, riporta nuovamente di strettissima attualità il caso-Pfas su cui la Bartelle, tra i primissimi a farlo, già se ne era occupata in passato: oltre all’allerta-Rovigo, l’esponente pentastellata aveva interrogato infatti la giunta lagunare sulla situazione delle acque di veronese e vicentino, contaminate dai continui sversamenti di concerie e aziende tessili e dell’abbigliamento. “L’Italia – conclude – è ancora priva di limiti restrittivi per questi prodotti chimici che al pari di altri inquinanti ed erbicidi non dovrebbero essere presenti nelle acque potabili. Va fatto qualcosa e al più presto: sacrificare la salute in nome del progresso e del benessere può significare care imboccare la via del non ritorno…”.

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