Comunicati stampa

“Tempi e Ritmi”-Il presidente traccia un bilancio della rassegna teatrale.

ADRIA-L’Associazione Tempi e Ritmi, dopo aver letto nei giorni scorsi sulla stampa locale il contenuto delle dichiarazioni e della richiesta di accesso agli atti presentato dal capolista della Lista “Bobo Sindaco – Adria e le sue frazioni” -ed ex Sindaco- Sig.Massimo Bobo Babujani,  essendo stata comunque chiamata in causa, replica e precisa quanto segue, auspicando che, dopo quanto esposto (in modo consapevolmente non sintetico…) la querelle, di connotazione evidentemente politica, possa ritenersi conclusa per quanto attiene il merito dell’attività svolta ed il buon nome dell’Associazione stessa.

Spiace dover leggere le parole del consigliere Massimo Bobo Barbujani, e sentirsi di nuovo chiamati in causa per difendere la reputazione e l’operato dell’Associazione Tempi e Ritmi e dei propri associati, in merito a cose che il capolista o i membri della Lista Bobo Sindaco avrebbero potuto già sapere, se solo avessero colto le precisazioni date a suo tempo, o approfondito un po’ la materia o anche chiesto un chiarimento illo tempore. Ci viene da dire: altro che “fake news” qui siamo al “make news”, si crea la notizia dove la notizia non c’è. In primo luogo ribadiamo come l’Associazione Tempi e Ritmi sia un’Associazione culturale senza scopo di lucro, e non una “Società dilettantistica”.
L’evidente utilizzo in modo sprezzante dell’aggettivo non è peraltro una novità, risale già all’epoca della notizia dell’aggiudicazione del bando: a scanso di ulteriori equivoci era già stato evidenziato  in apertura della conferenza stampa di presentazione della Stagione 2019, presso Palazzo Tassoni (il 13 febbraio scorso) come l’Associazione Tempi e Ritmi sia un’Associazione culturale, e non sportiva dilettantistica, a dispetto dell’acronimo presente nella ragione sociale.
In particolare era stato esposto  come, sorta nel 1997, l’ Associazione “Cooperaz. Socio-Culturale Tempi e Ritmi – Artisti veneti per lo spettacolo l’animazione” nel 1998 avesse optato per il regime fiscale agevolato ex L. 398/1991 (che, introdotto inizialmente per le Associazioni Sportive Dilettantistiche, era stato esteso dal Decreto-Legge n. 417/1991 alle Pro-Loco e alle Associazioni senza fini di lucro, e quindi applicato dalla Legge n. 350/2003 anche ad associazioni bandistiche e cori amatoriali, compagnie filodrammatiche, associazioni di musica e danza popolare senza fini di lucro);  e che nel 2005, su invito dei propri consulenti fiscali, avesse dato luogo alla modifica della ragione sociale, (con apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate) premettendo l’acronimo A.S.D., per rendere palese agli interlocutori il regime fiscale della Legge 398/1991 applicato (regime forfettario).
Ma l’Associazione ha sempre mantenuto il medesimo scopo sociale di cui allo statuto originario (la valorizzazione dell’arte dello spettacolo dal vivo)  ed i campi di attività (musica, teatro, danza): oggi è ormai operativa da più di 20 anni, e con i propri associati non ha operato solamente nella pur pregevole Adria, ma, per limitarci a fare solo un paio di esempi, all’Auditorium Parco della Musica di Roma con Fiorello o in Piazza Duomo a Milano con Lucio Dalla, ed è ben conosciuta da decine di enti pubblici, oltre che di aziende e privati organizzatori di eventi. E allora non diremo al consigliere Barbujani che associazioni senza scopo di lucro, associazioni culturali, compagnie filodrammatiche, ben possano occuparsi dell’organizzazione generale di una rassegna teatrale, curandone la programmazione, il servizio biglietteria, la grafica e stampa del materiale pubblicitario  (tale era il contenuto del bando per la Stagione 2019 per il Teatro Comunale a cui abbiamo partecipato) dato che sicuramente egli stesso avrà avuto modo di programmare, nella propria esperienza come amministratore, una rassegna, o di parteciparvi, come cittadino appassionato di teatro quale appare. E che esse ben possano essere iscritte alla Camera di commercio, con riferimento alla parte commerciale di attività che svolgono, e possano registrare un fatturato di almeno Euro 40.000 per tre anni consecutivi, altresì possano aver acquisito esperienza di utilizzo pluriennale di sistemi di biglietteria e prevendita telematica, requisito di cui al bando in oggetto  (e che Tempi e Ritmi ha).
Non diremo nemmeno come risulti che un’altra Associazione culturale (no profit) sia stata  costituita in Adria nell’ottobre 2016 con lo scopo sociale di gestire il “servizio di maschere, hostess e accoglienza in teatri”, che abbia espresso , pochi giorni dopo, la propria “manifestazione di interesse” a partecipare all’assegnazione di incarico pubblico -a seguito dell’invito fatto dal comune “alle Associazioni No Profit del territorio” (per un “servizio”, e non per un’attività culturale tout-court)- che poi a novembre si sia iscritta alla Camera di Commercio e poco dopo sia stata incaricata del predetto servizio dal Comune di Adria.
Non lo diremo perché tale servizio ben può essere un’attività accessoria ad un’attività culturale principale.

Né diremo che la Presidente originaria di tale Associazione, tuttora in carica, risulti essere stata candidata alle elezioni per il Consiglio Comunale, e più di una volta, nella Lista “Bobo Sindaco”.
Non lo diremo, perché possono essere solo coincidenze. Nè tantomeno diremo che la medesima Associazione, che si è aggiudicata il “servizio maschere” del Teatro Comunale anche per il 2019, e che ogni sera della Stagione 2019 ha impiegato una dozzina, se non più, di hostess/stewart di servizio, non abbia dipendenti, nè tantomeno dedurremmo da questo fatto che essa “si sia vista affidare più volte un incarico pubblico per poi sub-appaltare il 100% del lavoro”: sarebbe infatti usare il metro di giudizio superficiale del nostro censore, che non è né idoneo né riferito a fatti veri, sicuramente per ciò che attiene a Tempi e Ritmi. Del resto non ricorderemo nemmeno che l’Agenzia regionale che non si è vista aggiudicare il bando per la programmazione della Stagione 2019 sia essa stessa costituita come Associazione senza scopo di lucro, nè ci sorprenderemmo che essa nella propria attività si affidi a soggetti esterni per eseguire alcuni servizi (ben sappiamo, infatti, che possono esistere anche rapporti di collaborazione con soggetti esterni).

Qui vogliamo invece evidenziare come un’Associazione ben possa far fronte agli impegni che prende, con la partecipazione e l’ausilio dei propri associati, se preparati e disponibili: ed è il caso di Tempi e Ritmi per la Stagione 2019 del Teatro comunale di Adria.
Non è la prima volta, in più di venti anni di attività, che la nostra Associazione si rapporta con la Pubblica Amministrazione, dichiarando sempre e comunque ciò che corrisponde al vero, e cioè di non aver dipendenti: forse quella di organizzare il programma e la campagna abbonamenti, curare la grafica coordinata e pianificare la campagna pubblicitaria, oltre a curare il servizio di biglietteria, con riferimento ad una Stagione teatrale, non è un’attività culturale che rientri nelle finalità statutarie e quindi non possa essere portata avanti dagli associati, e magari proprio dal suo consiglio direttivo? Intendiamo quindi smentire categoricamente l’accusa (“non detta” nella richiesta di accesso agli atti) che Tempi e Ritmi abbia  “vinto un appalto per poi sub-appaltare il 100% del lavoro” per rivendicare a gran voce, invece, come i membri del Consiglio direttivo dell’Associazione (Presidente, Vice presidente e Segretario) abbiano curato personalmente dalla creazione grafica, alla prenotazione e consegna dei manifesti e locandine agli uffici affissioni dei vari comuni, dalla distribuzione sul territorio alla contrattazione della partnership con alcuni media (come forse i componenti del direttivo di qualche altra associazione o agenzia difficilmente o per nulla fanno);  e come, non solo il  Consiglio direttivo al completo, ma anche altri associati, incaricati e preparati, siano stati presenti ad ogni rappresentazione, curando in prima persona il servizio di biglietteria  (oltre che, a febbraio, il servizio di abbonamenti) la promozione degli eventi e il coordinamento tra i soggetti implicati nel funzionamento della macchina-Teatro comunale (come del resto hanno potuto constatare gli abbonati, gli spettatori, ed anche gli operatori dei vari settori implicati nell’attività del Teatro Comunale). Non diremo che forse potrebbe essere risultato sgradito il mancato subappalto a qualche realtà locale.

Non dimentichiamo, poi, che, a testimoniare la presenza in loco e a “metterci la faccia”, lo stesso Presidente dell’Associazione ogni sera è salito sul palcoscenico del Comunale a porgere il saluto agli spettatori, prima dell’inizio degli spettacoli. Venendo ora al tema “clou” che è stato oggetto dei titoli di giornali e siti nei giorni scorsi, là dove si è dato conto in sintesi del testo dell’interrogazione del consigliere capogruppo Barbujani, non evidenzieremo che i mod. C1 di cui egli ha chiesto copia sono i report che sono stati regolarmente presentati, a tempo debito, alla SIAE, dopo la realizzazione degli spettacoli, per il pagamento dei diritti d’autore.

Nulla, perciò, da nascondere, dato che saranno doverosamente allegati alla relazione di fine progetto, in corso di completamento in questi giorni (a meno di un mese dalla fine della rassegna) che sarà depositata presso l’Ufficio Teatro del Comune, ed in cui saranno indicati, oltre agli aspetti numerici (peraltro già indicati, in parte, nel comunicato stampa del 30 maggio scorso, oggetto di critica) gli aspetti positivi (molti, anche in virtù dei feedback ricevuti dagli spettatori) e gli aspetti critici della Stagione Teatrale (alcuni, in primo luogo la pessima acustica della sala, che più di qualche adriese ha riferito di non aver mai riscontrato prima della recente ristrutturazione, e che reclamerebbe un intervento di, almeno parziale, sistemazione).
Ma i numeri, lo ripetiamo, sono quelli già riferiti. Tra i dati dei mod.C1 si potranno leggere gli agognati dati dei biglietti omaggio, fisiologici ad ogni appuntamento di pubblico spettacolo.
Tenendo presente che anche un biglietto omaggio è un “regolare biglietto” (un regolare titolo per assistere allo spettacolo, ai fini del controllo fiscale/SIAE) la consuetudine nel settore, nota sicuramente anche all’ex Sindaco, vuole che, ad esempio, gli artisti ingaggiati chiedano, da contratto, un certo numero di accrediti, che vengono concessi senza problemi soprattutto nei teatri di capienza non limitata, e che gli stessi organizzatori, pur avendo un proprio rischio economico nell’attività intrapresa (ricordiamolo…) valutino l’opportunità di concedere gli inviti ad operatori del settore e colleghi, per farli assistere agli spettacoli che reputano interessanti, soprattutto quando c’è disponibilità di posti e si tratti di una rassegna appena iniziata.
O che possano partecipare, in virtù di particolari accordi con gli artisti, gli iscritti al loro fans club (vedi per Gigi e Andrea).  Senza dimenticare gli accrediti per la stampa e per il Foto Club.

Niente di diverso da quello che succede nel mondo dello spettacolo dal vivo, almeno al di fuori di Adria. Ma la richiesta di conoscere “chi” siano stati i beneficiari, oltre ad apparire quantomeno folkloristica, se non da regime totalitario, appare paradossale, solo a considerare che Tempi e Ritmi non ha nemmeno ricevuto, dall’Agenzia/Associazione incaricata negli anni precedenti, i i nomi degli abbonati alla stagione 2018 (quelli sì, erano nomi da conoscere!): notiamo come. stranamente, nessun intervento sul punto vi sia stato da parte dell’ex Sindaco o di altri esponenti della minoranza. Abbiamo “imparato” in quell’occasione, a nostre spese, che in ipotesi analoghe va invocato (magari anche a sproposito) il GdpR, il Regolamento generale per la protezione dei dati personali n. 2016/679 entrato in  vigore dal 25 maggio 2018 e che, comunque, va invocata  in primis la privacy degli spettatori intervenuti.

E così facciamo anche in questo caso. Ma qui c’è addirittura aria di caccia alle streghe…
Nel dettaglio, non avendo problemi in tal senso, anticipiamo i dati che si potranno leggere sui famigerati mod. C1:
Paolo Cevoli: 22 omaggio (su 374 presenze totali)
Paolo Migone: 29 (su 345 totali)
Gigi e Andrea: 48 (su 306 totali)
Zenere come Venere: 6 (su 278 totali)
La Serva Amorosa: 6 (su 342 totali)
Carlo & Giorgio: 10 (su 329 totali)
Gran Galà della Danza: 15 (su 488 totali)
Alessandro Bergonzoni:  8 (su 352 totali)
Creedence Cl. Revived: 7 (su 420 totali)
Marco e Pippo: 18 (su 752 totali)
Il piacere dell’onestà:  6 (su 269 totali).
Per un totale di 175 ingressi omaggio su 11 spettacoli, con una media, perciò, di 15,9 a spettacolo… Un dato assolutamente nell’alveo delle consuetudini del settore. Quanto alla media di “500 presenze” dello scorso anno, essa è stata riferita nelle dichiarazioni  dell’ex consigliera delegata alla cultura agli organi di stampa (marzo) e mai rettificata (peraltro non si diceva quanti ingressi omaggio vi fossero nel dato medio…ma nemmeno ci interessa). Ed anche Tempi e Ritmi, riportando i numeri definitivi, ha parlato sempre di “presenze”. Per quanto concerne Marco e Pippo e le loro due date a Rosolina (circuito Arteven), siamo felici per gli artisti e per il comune che abbiano registrato quasi mille persone, con le due repliche di marzo (peraltro con un titolo differente da quello da noi programmato).

Peraltro le richieste di spettatori per Adria (basta chiedere alla Pro Loco) sarebbero state sicuramente sufficienti per due repliche anche al Comunale (quindi almeno 1500 spettatori) ma una volta raggiunto in prevendita il massimo della capienza messa a disposizione (752, al netto delle due barcacce e della prima fila della prima galleria, che soffre la visuale ostruita dalla balaustra) non si è potuto programmare un nuovo appuntamento con il “duo che è un trio” perché l’indomani il Teatro era comunque occupato da un altro evento importante prenotato da tempo e non differibile (assemblea di BancAdria Colli Euganei) e non vi è stata ulteriore disponibilità degli artisti, proiettati, a fine maggio, a preparare lo spettacolo estivo.

Non diremo, poi che se fossimo abitanti di Cavarzere (con il suo bel teatro di 200 posti circa) ci potremmo forse sentire offesi, dopo aver letto la frase “non detta” dall’ex  Sindaco in ordine allo spettacolo “La Bibbia” di Cevoli, lì già presentato con programmazione Arteven a novembre 2017 (“non diremo che lo spettacolo di Paolo Cevoli indicato come eccellenza culturale era stato ospitato nel 2017 dal vicinissimo teatro di Cavarzere” ): si tratta di una frase che si potrebbe facilmente interpretare nel senso secondo cui se Cevoli è andato a Cavarzere, allora non potrebbe essere considerato un’eccellenza culturale, e, quindi, se uno spettacolo è stato presentato a Cavarzere, non sarebbe “degno” di essere portato al vicino Teatro comunale di Adria…  Invece riteniamo che, proprio perché si trattava di un’eccellenza, le persone rimaste a bocca asciutta oltre i 200 posti di Cavarzere, avevano diritto di vederlo altrove, e nelle vicinanze…

Non diremo, ancora, che alcuni artisti, programmati in Adria da Tempi e Ritmi, abbiano captato, dopo l’esito della gara, messaggi del tenore “siete entrati nel programma di Adria 2019, d’ora in poi non lavorerete più in altri teatri del Veneto…Diremo, invece, che pare non aver senso una richiesta di “accesso agli atti” quando si vorrebbe ricevere dal Comune “copia dei contratti con i complessi”  (parlando di “complessi”  sembrerebbe riferirsi solo a gruppi musicali, ma riteniamo di no…anche perchè c’era solo un concerto in cartellone, e quindi in realtà crediamo si riferisca alle varie “compagnie”, come si definiscono in campo teatrale): in primo luogo perchè il Comune non ne è in possesso, trattandosi di contrattazione tra privati, e perchè, in ogni caso, i contratti contengono clausole di riservatezza ed informazioni che, se diffuse, potrebbero essere anche utilizzate, ad esempio, a fini di concorrenza sleale. E diremo, infine, che aleggiare il sospetto di un’eventuale irregolarità contributiva (“….diamo per scontato siano stati fatti i controlli di regolarità contributiva prima della stipula e al momento del saldo delle competenze…”) pur non essendo chiaro se rivolto all’Associazione nei rapporti con gli artisti ingaggiati o al Comune nei confronti dell’Associazione aggiudicataria (con un ulteriore sospetto di omissione di atti di ufficio), sia comunque, per quanto ci riguarda, un messaggio da rispedire con forza e con sdegno al mittente, e che, comunque, non essendo adusi ai metodi altrui, non pensiamo in alcun caso di inoltrare agli altri soggetti aggiudicatari o assegnatari dei servizi. Ass. Tempi e Ritmi Massimo -Salasnich – Presidente

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