Musei nel Delta

Parco Regionale Veneto del Delta del Po

PRESENTAZIONE

La Legge istitutiva dell’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po (L.R.36 del 1997)assegna allo stesso un ruolo strategico, si potrebbe definire addirittura decisivo per lo sviluppo economico e sociale del Delta, unitamente alla tutela ed alla preservazione e valorizzazione del suo patrimonio culturale, ambientale e naturalistico che lo connotano.
Il museo rappresenta un riferimento significativo per conoscere la vita del passato; è il luogo della memoria dove testimonianze e preziosi reperti sono conservati, valorizzati, resi fruibili. Il museo, tuttavia, non può isolarsi dal contesto del territorio, anzi deve integrarsi con le altre istituzioni culturali in esso presenti e con il patrimonio storico, artistico, monumentale, ambientale che lo stesso territorio custodisce come un grande museo diffuso.

Nel Polesine, corrispondente alla Provincia di Rovigo, terra dei due grandi fiumi italiani, non manca inoltre un aspetto paesaggistico singolare che trova la sua massima espressione negli scenari anfibi del Delta del Po.
La sempre più sentita esigenza di far conoscere, valorizzare, qualificare e promuovere i musei del Polesine e tutte le loro peculiarità ambientali e contestuali ha portato l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Rovigo a promuovere una serie di azioni sinergiche, prevedendo il coinvolgimento di tutti i soggetti qualificati che operano sul territorio quali la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Veneto, Enti locali e Privati titolari dei musei e l’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, che perverranno ad assicurare la fruizione allargata e diffusa delle valenze di tutte le rilievo che caratterizzano l’intero territorio Deltizio.
L’azione di valorizzazione che promuove l’Ente è complessiva e trasversale, tesa all’attuazione delle finalità che la legge istitutiva Legge regionale 8 settembre 1997 n. 36 (BUR n. 74/1997), all’articolo 1 e 2 compiutamente definiscono ovvero, riconosce e promuove:

  1. i valori naturali, ambientali, storici e culturali presenti nell’area del Delta del Po rodigino quali risorse atte a supportare lo sviluppo economico, sociale e culturale delle Comunità locali insistenti in tali territori;

  2. la incentivazione e la tutela delle attività economiche, ricreative, sociali e culturali delle comunità locali insistenti nei territori del Delta del Po rodigino, quale condizione essenziale e irrinunciabile per la stessa tutela e valorizzazione delle risorse naturali, ambientali, storiche e culturali caratterizzanti l’area del Delta del Po rodigino.

Organizzazione

La gestione del parco é affidata ad un ente di diritto pubblico, dotato di personalità giuridica, istituito con la Legge regionale 8 settembre 1997 n. 36 (BUR n. 74/1997) e denominato Ente parco Delta del Po.
Gli organi dell’Ente parco sono: il Consiglio, il Comitato esecutivo, il Presidente, il Direttore, la Comunità del Parco, il Collegio dei revisori dei conti.
Le attività di cui si occupa stabilmente il Parco sono molteplici e vanno dalla gestione ambientale del territorio, nella visione della fruizione eco-sostenibile ed eco-compatibile, alla valorizzazione delle peculiarità e valenze economiche, culturali, storiche presenti alla incentivazione e la tutela delle attività economiche, ricreative, sociali e culturali delle comunità locali insistenti nei territori del Delta del Po rodigino.
Le collaborazioni con altri Enti o soggetti a livello locale, nazionale od europeo sono varie e articolate, avendo come obiettivo il coinvolgimento dei primari enti e organismi che operano, per specifica tematica, sull’intero territorio, fra questi: la Regione , la Provincia, la competente Soprintendenza ai Beni Archeologici del Veneto, il Museo Archeologico Nazionale di Adria, prestigiose istituzioni nazionali e locali.

Nello specifico:
Il Parco Naturalistico Archeologico nel Delta del Po
Il patrimonio storico-archeologico racchiuso nel Parco Regionale Veneto del Delta del Po è costituito da insediamenti risalenti ad epoche protostoriche.
La città di Adria, sede di un Museo Archeologico Nazionale, ha in quest’area il ruolo fondamentale di forte centro culturale.
Molti sono gli scavi e i ritrovamenti adriesi, fra i quali un abitato arcaico (sono stati portati alla luce resti di palafitte, tavolati lignei, ceramiche attiche e altro materiale etrusco), alcune necropoli preromane (gli scavi condotti nel ’38 e ’40 su oltre 400 sepolture di epoca preromana e romana hanno permesso di recuperare corredi funebri, in gran parte esposti negli spazi del museo, anfore greco- italiche, vasellame, suppellettili di uso domestico ed oggetti di ornamento personale), un abitato romano, una necropoli romana (di cui si sono recuperati i monumenti lapidei), ed un miliario della via Popillia che congiungeva la località San Basilio con Adria attraversando il territorio oggi del Comune di Corbola.
A circa 15 km da Adria, agli inizi del secolo scorso è stato rinvenuto uno degli avamposti sul mare degli etruschi di Adria. In località Ca’ Zen (Comune di Taglio di Po) sono stati infatti ritrovati reperti provenienti da sepolture etrusche e reperti di epoca romana (l’arco cronologico dei reperti di Ca’ Zen è compreso tra il VI secolo a.C. e il I secolo d.C.).
Molto interessanti sono inoltre i centri di Corte Cavanella (Comune di Loreo) e San Basilio (Comune di Ariano nel Polesine), entrambi segnati sulla Tabula Peutingeriana (IV sec. d.C.) come stazioni di sosta della Via Popillia costiera, con i nomi di Mansio Fossis e Mansio Hadriani. Oltre che per la loro posizione strategica sulla via consolare e la loro localizzazione nell’immediato entroterra entro il cordone di dune di epoca protostorica, le due mansiones sono legate anche da caratteristiche comuni come, ad esempio, la presenza di una fornace in ambedue i siti, testimoniata dall’essiccatoio di San Basilio e dai materiali fittili di Cavanella prodotti con la locale tipica argilla grigia.
Allo stesso tempo i due siti si differenziano per il tipo di economia che si è sviluppata secondo la diversa posizione e la diversa conformità geologica del terreno su cui si trovano.
Per una completa e corretta lettura del territorio deltizio padano, rivestono fondamentale importanza i geositi rappresentati dall’allineamento dei cordoni dunosi fossili dei Comuni di Porto Viro e Rosolina.
Lo studio geomorfologico di queste forme fossili costituisce un valido supporto per la comprensione dell’evoluzione del paesaggio, del clima che lo ha determinato e la motivazione che ha spinto, fin dal periodo etrusco (V secolo a.C.), alla scelta di insediamenti costieri sui quali poi sono sorti i centri abitati del Basso Polesine.
In questo contesto si inserisce l’idea di un Parco Archeologico inteso come Sistema organico e coordinato di obiettivi, risorse e strategie gestionali.
L’obiettivo dei Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Taglio di Po, Porto Viro e Rosolina è comune: valorizzare i siti limitrofi (creando un polo di attrazione turistica che coinvolgerebbe indirettamente anche gli altri Comuni del Delta del Po), sottolineandone sia le tipicità che le corrispondenze, facendoli gravitare attorno al grosso polo culturale costituito dal Museo Archeologico Nazionale di Adria in una logica di “sistema”, promozionandoli e coordinandoli quale risorsa per un turismo culturale di nicchia.
Come sinteticamente evidenziato sopra, il “sistema” poggia sostanzialmente su:
– tre siti intorno ai quali si addensano le emergenze archeologiche (sino ad oggi note): l’area di Adria, l’area di S. Basilio e l’area di Cavanella;
– un asse trasversale: il cordone dunoso fossile che attraversa da nord a sud l’intero territorio deltizio ed interessa i Comuni di Rosolina, Porto Viro (sono in corso di acquisizione alcune dune ) ed Ariano.

La fruizione dei siti e dei percorsi archeologici e naturalistici, attualmente, è consigliata attraverso, mediatori culturali, guide o accompagnatori turistici, che anche attraverso il coordinamento dell’Ente Parco del Delta del Po, può essere condotta e proposta, suggerendo percorsi, mete e approcci turistici ecosostenibili, per un turismo rispettoso dell’ambiente e delle sue così fragili peculiarità.

DOVE SIAMO

Parco Regionale Veneto del Delta del Po
Via Guglielmo Marconi, 6
45012 Ariano Polesine (RO

Recapiti

Parco Regionale Veneto del Delta del Po Centro visitatori del Parco presso Ca’ Vendramin:
Tel. +39 0426.380904
Fax +39 0426.81528 (stagionale)

Sede di Ariano
Ufficio segreteria e Ufficio Pianificazione e Promozione:

Tel. +39 0426.372202
Fax +39 0426.373035
E-mail: info@parcodeltapo.org (segreteria)
E-mail: pianificazione@parcodeltapo.org (ufficio pianificazione e promozione)
Sito web: www.parcodeltapo.org

Per informazioni
E-mail:
sistema.museale@provincia.rovigo.it

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