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Ricordando un grande Polesano “Giacomo Matteotti”

VENETO-Polesine è la terra di Giacomo Matteotti, di quel deputato socialista che fu massacrato dai fascisti nel 1924, proprio nell’anno in cui molti comuni d’Italia, fra i quali Adria, gratificavano con la cittadinanza il capo dei fascisti.
Ricordiamola, la Storia, anche con gesti simbolici, che non sono “solo operazione di facciata”, come purtroppo giudica il segretario del PD polesano nell’appoggiare la scelta ad Adria di non votare. Distinguo e cavilli da azzeccagarbugli impossibili da decifrare.
 
Certo, l’antifascismo non si ferma a questo, ma è anche questo: togliere una cittadinanza e darne un’altra.  È poi molto di più, come la risposta unita all’assalto della sede della CGIL. Come il dare voce alla richiesta delle tantissime persone antifasciste di lavorare uniti sui diritti del lavoro, della dignità, della libertà, della salute pubblica, della giustizia sociale. C’è una destra fascista che avanza attaccando il mondo del lavoro, cercando consenso nelle frustrazioni ed emarginazioni. Fermarla significa rappresentare questo mondo, oggi,  e recuperare  pezzi della nostra Storia, ricordando che ci fu un momento in cui purtroppo  un duce e il  fascismo si imposero con le violenze squadriste contro i lavoratori e i loro rappresentanti, fra i quali il polesano Giacomo Matteotti. Coordinamento polesano Il Veneto che Vogliamo
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