PREMIO TOMEO, AL FERRINI DI ADRIA CON FORTI EMOZIONI.
ADRIA-(RO)-La trasferta adriese ha messo in luce tutte le caratteristiche del Premio Tomeo: grande partecipazione delle scuole, teatro delle emozioni, ragazzi che presentano gli spettacoli, un palcoscenico che per un giorno diventa il centro del mondo adolescenziale, una rete di istituzioni pubbliche e private, in primis la Regione del Veneto, che si uniscono per offrire un’opportunità. “L’occasione per i gruppi teatrali scolastici ed extrascolastici, di portare i propri lavori in un teatro vero e far vivere da dentro la vita dell’attore”, come ha ripetuto la direttrice artistica Irene Lissandrin, progettista per l’organizzatore ViviRovigo Aps. Ieri, 16 maggio, è stato il giorno dell’ingresso del Comune di Adria nel progetto teatrale, col Teatro Ferrini che ha ospitato due spettacoli in gara: in matinée il laboratorio di Tuc teatro con Hamlet irae, tratto da Shakespeare, con la regia di Claudia Bellemo; nel serale, i Minimiteatri con Farfalle, adattamento da Emanuele Aldovrandi, per la regia di Lahire Tortora.
In mattinata, il sindaco Massimo Barbuiani insieme ad Irene Lissandrin hanno accolto le numerose scolaresche che hanno fatto da pubblico festante dell’Amleto targato Tuc. C’erano: la primaria Pascoli di Rovigo, le medie Marino Marin di Adria, le medie Pio XII di Porto Viro, il Liceo Bocchi di Adria, l’istituto Cipriani Colombo. Una partecipazione coinvolta e coinvolgente che ha vibrato all’unisono con le corde del racconto potente del Principe di Danimarca. Abbandono, tradimento, rabbia in tutte le sue espressioni, vendetta. Sentimenti immortali e viscerali, che arrivano immediatamente agli adolescenti, che già attraversano un momento di ribellione nella loro vita. Lo spettacolo dei Tuc, laboratorio di Venezia, curato dall’omonima compagnia Tuc teatro, concorre nella categoria “Altri percorsi” e per “Miglior attore/ miglior attrice”.
In serata, col Ferrini sempre affollato, anche di ragazzi iscritti al Premio Tomeo, che vogliono fare da incoraggiamento ai loro colleghi sul palco, si è ripreso il rito della lettura dei valori del teatro da parte di Apollo (Angelo Gori, dei laboratori Il teatro siamo noi di ViviRovigo). La direttrice Lissandrin ha sciorinato i numeri del Premio Tomeo, in cinque anni di attività: 44 spettacoli rappresentati, 1600 ragazzi coinvolti tra attori, scenografi, cantanti, ballerini. In co-presentazione, per la nomina di sponsor e collaboratori, c’era Sveva Bertuccio; mentre nella matinée c’era stato Stefan Budui. Sono ragazzi del laboratorio “I bravi presentatori”, evento collaterale al Premio Tomeo. Per il Comune di Adria è intervenuta l’assessore alle Politiche giovanili Vittoria Paccagnella, che si è detta “Sbalordita per i numeri pazzeschi che il Premio Tomeo ha messo insieme. Conosco la difficoltà di coinvolgere i giovani nelle iniziative – ha aggiunto – e, quindi, sono piacevolmente sbalordita nel vedere tutti questi ragazzi così partecipi, cui faccio il mio in bocca al lupo!”. La guest star della serata era Sara Bacchiega, direttrice artistica del Festival Rovigoracconta, che è ai nastri di partenza. “Questo teatro pieno di gente – ha detto Bacchiega – che si lasciano trasportare dalla cultura, è sempre emozionante”. Bacchiega ha dato qualche anticipazione sul Festival: il primo giugno ci sarà uno spettacolo per bambini e famiglie che è l’anteprima della rassegna teatrale estiva “Il teatro siete voi”.
La drammaturgia portata in scena dal laboratorio Minimiteatri, è un adattamento di Farfalle, pezzo di teatro contemporaneo di Emanuele Aldovrandi. Concorre nella categoria 14-19 anni. Una storia parossistica sul legame tossico tra due sorelle, che per resistere agli abbandoni della vita (madre suicida, padre scappato in America Latina, ma che pure a distanza riesce a manipolare le figlie) simboleggiano la loro unità con un medaglione a farfalla, che diventa anche un gioco perverso e iperbolico, in cui indossano la farfalla a turno e chi la porta, ha il potere di imporre all’altra un’azione, solitamente masochista. Prova maiuscola del giovane gruppo dei nove attori, che ha interpretato le sorelle con tre diverse coppie di attrici, mentre gli altri creavano una scenografia “umana” mobile, con voce e movimento. Il passaggio del tempo e dei contesti era un vortice di passi e incontri. Due giacche di pailletes simboleggiavano le due sorelle. Testo potente, toccante, provocatorio, che tocca tanti temi divisivi: il matrimonio combinato, la fecondazione artificiale, la malattia terminale, la famiglia disfunzionale.
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