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IL VENETO NELLA PALUDE DELL’AUTONOMIA TRADITA: SERVE UN RISVEGLIO POLITICO REGIONALE.

VENETO-“Siamo nella palude, è dura, c’è stanchezza, ma noi insistiamo”. E’ la riflessione del prof Mario Bertolissi costituzionalista, già membro della delegazione trattante del Veneto, sullo stato a Roma della legge di riforma dell’Autonomia differenziata.

Essere nella palude, infatti, è tragico anche perché sappiamo che è un luogo naturale in cui di solito comandano i feroci carnivori e le più dannose sanguisughe. In altri tempi i nostri antenati hanno piantato milioni di pali per costruire Venezia, oggi c’è solo una speranza, che l’occasione del voto regionale risvegli un po’ dell’antico buon senso.

Chiarisco subito che il buon senso non consiste nel contare sui principotti milanesi o romani perché  si degnino di concedere a noi poveri sudditi e ai nostri figli le riforme di cui abbiamo bisogno. La remissività e bonarietà dei veneti in altre parole deve ribellarsi attraverso l’unica arma democratica, il voto. Solo il voto può mettere fuori gioco i partiti nazionali che ci trattano da servi e, soprattutto, coloro che non vanno a votare dovrebbero cominciare a chiedersi se ne vale la pena, o se non è meglio cominciare a chiederci se i politici proposti dai partiti nazionali hanno fatto qualcosa per il Veneto. Con buona pace di tutti una pur brava persona come Zaia solo due volte ha potuto decidere qualcosa, sul Prosecco e sulla Pedemontana. In ambedue i casi comunque è la laboriosità dei veneti che ha costruito il successo del Prosecco e sarà il loro duro lavoro che pagherà i debiti della pur utile Pedemontana.

In questo triste panorama io faccio tesoro della mia esperienza che in molti incontri, specie con i giovani, ho spesso chiesto che mi dicessero il nome di un politico locale che li rappresentasse a Roma. Quasi nessuno ha alzata la mano. Avendo superato gli ottanta anni ho dovuto poi rispondere ad una terribile domanda: ma lei, cosa farebbe? Ho risposto sempre in un solo modo: allontanate i partiti nazionali e rischiate una utopia giovanile realizzabile, costruendo un partito regionale. Difficile, ma mai come oggi fattibile: ricordiamoci che un veneto ha dato all’Italia la scuola dell’obbligo (Gui), una veneta ha dato la sanità per tutti (Anselmi), un veneto ha inventato le zone artigianali (Bisaglia), e un veneto ha salvato molto benessere italiano ed europeo. I veri leader veneti non hanno lasciato traccia solo nel Veneto, ma anche in Italia e in Europa.  Prof. Silvio Scanagatta-Presidente.

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