RovigoSpettacoli ed eventi

Teatro delle Regioni 2025, un’edizione da incorniciare.

ROVIGO-Otto serate, un pubblico numeroso e partecipe, una cornice di rara suggestione e spettacoli di grande qualità. Con questi ingredienti si è chiusa la 26ª edizione del Festival Teatro delle Regioni, che dal 31 luglio al 15 agosto ha portato al Chiostro del Monastero degli Olivetani il meglio del teatro amatoriale e della comicità musicale, senza dimenticare i più piccoli, con tre serate di teatro fiaba. Un appuntamento che si conferma tra i pilastri dell’estate culturale rodigina, capace di crescere anno dopo anno in prestigio e partecipazione.

Il Monastero degli Olivetani si è rivelato ancora una volta protagonista silenzioso ma fondamentale della rassegna. All’interno del chiostro, illuminato dalle luci della sera, il pubblico ha vissuto un’atmosfera unica: un connubio di arte e storia che amplifica la forza del teatro e ne restituisce l’anima più autentica.

Il cartellone ha proposto quattro serate di prosa, tre di teatro fiaba e una conclusione “col botto” affidata agli Jashgawronsky Brothers, che la sera di Ferragosto hanno travolto il pubblico con Toyboys, show comico-musicale dove i giocattoli si trasformano in strumenti inaspettati e surreali. Un’esplosione di comicità, inventiva e talento che ha chiuso la rassegna tra applausi scroscianti. Nel corso della serata conclusiva, spazio anche alla 5ª edizione del Premio “Xanto Avelli”, consegnato da Emilio Zenato, presidente del Gruppo Teatrale Il Mosaico, direttore artistico del festival e presidente regionale FITA. A rendere più frizzante la cerimonia, la conduzione di Bruno Candita, che ha accompagnato con brio la consegna dei riconoscimenti.

Il 1° premio è andato alla compagnia Teatrofficina di San Marcello (AN), che ha portato in scena Qui e ora di Mattia Torre, Una commedia dal ritmo serrato e pungente, che racconta l’incontro-scontro di due uomini dopo un incidente in scooter: sarcasmo, ironia e umanità hanno conquistato la platea, grazie anche alla regia di Michele Ceppi e alla magistrale e applaudita interpretazione di Marco Castellani e Luca Cioccolanti, quest’ultimo presente a ritirare il riconoscimento.

2° posto alla compagnia veronese La Graticcia, che ha presentato Tu Lei Lui di Alan Ayckbourn. Una pièce brillante che ha messo in luce il talento interpretativo della compagnia scaligera e l’ottima regia di Giovanni Vit, al quale è stato consegnato il premio.

3° posto alla compagnia friulana Il Teatrozzo di Pasiano di Pordenone con Pochi ma boni! (testi di Loredana Cont, regia di Andrea Burato). Una commedia popolare e travolgente che ha divertito il pubblico con ritmo incalzante e battute argute. A ritirare il premio è intervenuto Varno Bidoia.

Sebbene fuori dal podio, menzione d’onore per la Compagnia Teatrale delle Favole di Lugo (RA), che ha partecipato alla rassegna con La gallina dalle uova d’oro di Manuela Cortesi. Una storia tenera e divertente che mescola fiaba e commedia, premiata dall’affetto del pubblico.

Anche in questa edizione, grande spazio dedicato ai bambini, veri spettatori del domani. Tre serate hanno portato in scena il fascino del teatro fiaba: la compagnia di burattini Gad Città di Ferrara con Fagiolino e la grotta del tesoro; il Teatro delle Arance di San Donà di Piave (VE) con Rane, ranocchi, incantesimi e pastrocchi di Giovanna Digito; il Gruppo Teatrale Il Mosaico di Rovigo con l’anteprima assoluta della sua nuova versione de I tre porcellini. Atmosfere incantate che hanno trasformato il chiostro in un luogo familiare e magico, catturando l’entusiasmo dei più piccoli e l’attenzione degli adulti.

Il festival è stato reso possibile grazie al sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Bvr Banca Veneto Centrale, con il patrocinio di Regione del Veneto, Provincia di Rovigo, Comune di Rovigo e FITA Veneto.

Un grazie speciale alle Pro Loco di Canda e Canaro, che hanno arricchito le serate con assaggi di prodotti tipici; al pianista fuori posto Paolo Zanarella e al giovane pianista Gabriele Olivieri per le incursioni musicali e soprattutto ai tanti volontari, ragazze e ragazzi che hanno garantito con entusiasmo e dedizione il buon funzionamento della complessa macchina organizzativa. Il Teatro delle Regioni ha registrato anche quest’anno un’ottima affluenza, con presenze costanti e un entusiasmo palpabile che testimoniano la qualità della proposta e la forza di una rassegna che unisce generazioni diverse. Con la sua miscela di tradizione, innovazione, location suggestiva e qualità artistica, il festival si conferma un tassello imprescindibile dell’estate culturale rodigina, capace di portare Rovigo al centro della scena teatrale regionale.

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