Porto ViroSuccede in città

Francesca Ballestra, dal Premio Algarotti alla missione Mare Aperto 2025.

PORTO VIRO-(RO)-È stata un’avventura fuori dal comune quella vissuta da Francesca Ballestra, selezionata tra i vincitori del prestigioso Premio Algarotti che le ha permesso di partecipare a Mare Aperto 2025, un’ esercitazione addestrativa della Marina Militare Italiana. Una simulazione complessa, con finalità esclusivamente difensive, che ha visto il coinvolgimento di circa 6.000 uomini e donne, 25 navi, sottomarini, elicotteri, velivoli e reparti terrestri provenienti da otto Paesi alleati.

A bordo della portaerei Cavour, Francesca si è trovata immersa in uno scenario militare ad alta intensità: operazioni simulate, dinamiche di comando, lavoro in squadra e capacità decisionale rapida. L’obiettivo? Addestrare equipaggi e reparti in ambienti operativi complessi, valorizzando l’interoperabilità e la cooperazione internazionale.

«Tutto è cominciato con l’iscrizione a un concorso dedicato alla leadership e alla geopolitica internazionale, seguito da un intenso corso formativo a Trento promosso dal RYLA – Rotary Distretto 2060», racconta Francesca. Dopo la selezione, per lei si sono aperte le porte di un’esperienza rara, che ha incluso anche una fase di preparazione sotto la guida dell’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e in particolare del Presidente del CESMAR, Ammiraglio Fabio Caffio, centro di riferimento per lo studio della strategia marittima.

«L’esercitazione è stata durissima ma eccezionalmente formativa. Ho potuto testare i miei limiti fisici e mentali, confrontarmi con professionisti altamente preparati delle forze armate italiane e internazionali, in un ambiente in cui il bene del compagno viene prima del proprio», prosegue. «A bordo si impara presto che nulla è più uguale a prima: si evolve, si cresce, ci si mette continuamente alla prova. E si vince solo insieme».

La vita militare, vissuta da civile in un contesto operativo, si è rivelata per lei una vera lezione di team working e resilienza: «La Cavour non è solo una nave: è un ecosistema dove lo spirito di corpo si respira in ogni corridoio, dove studio, disciplina, sacrificio e motivazione sono la regola, non l’eccezione». «Auspico- commenta Francesca-  che sempre più giovani possano vivere esperienze simili: sono percorsi che arricchiscono, formano, ispirano».

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