Bill Evans e le stelle del Jazz fusion-Lunghi applausi al groove, che più groove non si può.
POLESELLA-(RO)-Una serata dal groove folle, dove gli stili si mescolano, gli strumenti urlano e la gente applaude a scena aperta. È andata tutta esaurita la data di Polesella della rassegna Tra ville e giardini 2025, dedicata alla straordinaria formazione del sassofonista americano Bill Evans and The Vansband allstars. Nonostante il luogo, rimediato per il maltempo, fosse il Palazzetto dello sport, il concerto è volato via per quasi due ore di godimento sonoro, tra scambi e alternanze di strumenti. “La musica ci porta in altri posti – ha detto il sindaco Emanuele Ferrarese – e stasera ci porterà sicuramente in un luogo bello”. Quindi ha fatto i ringraziamenti di rito agli uffici comunali, a tutto il volontariato impegnato nella manifestazione, alla Provincia di Rovigo, alla Regione Veneto, alla Fondazione Cariparo e all’ideatore della rassegna, Claudio Ronda. Per la provincia è intervenuto il presidente Enrico Ferrarese che ha sottolineato l’aspetto comunitario di Tra ville e giardini: “È il risultato di associazioni, volontari e di tutta la comunità, in questo caso di Polesella. L’altro aspetto – ha ricordato – è l’alto spessore culturale degli eventi proposti, che ci consente di portare alta qualità artistica anche nei piccoli centri”. Per la Regione c’era l’assessore alla Cultura Cristiano Corazzari che ha sottolineato come Tra ville e giardini consente di “usare le (poche) risorse della cultura per costruire un circuito di rete straordinario, che moltiplica il valore portato poi in maniera diffusa sul territorio”. Infine, il direttore artistico Claudio Ronda, ha introdotto gli straordinari musicisti della serata.
Il progetto musicale The Vansband allstars, unione di musicisti di fama internazionale per creare un’esperienza jazz fusion, vede alla guida il sassofonista Bill Evans, noto per le sue collaborazioni con Miles Davis e John McLaughlin; cui si aggiunge lo stratosferico (e forse, anche extraterrestre) Keith Carlock alla batteria, che è stato alla guida ritmica di Sting, James Taylor, Steely Dan e Toto, tanto per dire. Gli altri due sono una novità rispetto al progetto originario: George Whitty alle tastiere (vincitore di un Grammy, ha trascorso trent’anni suonando in tour con i Brecker Brothers, Herbie Hancock, David Sanborn, Richard Bona, Chaka Khan, Sadao Watanabe e molti altri) e Pablo Contreras, il giovane della band, bassista cileno con studi jazz alle spalle, che ha dimostrato grande carattere in un intenso assolo.
Il live non ha disatteso le aspettative ed ha richiamato un attento pubblico di appassionati delle contaminazioni musicali più raffinate. Evans, con in testa l’immancabile fascia alla Mark Knopfler ha presentato i suoi compagni e si è prodotto in uno show avvincente, alternando con disinvoltura il sax baritono al contralto. Impeccabile la sessione ritmica di Carlock e Contreras, dove il primo è capace quasi di scomparire nei momenti di calma per poi dichiarare guerra al mondo col suo pazzesco groove. Una serata di grande musica e di autentici musicisti.
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