IL LAVORO E’ SEMPRE PIU’ POVERO E RISCHIOSO.

Credo che il divario fra le previsioni costituzionali e il progressivo impoverimento del valore del lavoro, ha creato profonde e pericolose ferite sociali. Il primo maggio è il simbolo dell’affermazione della dignità del lavoro, non a caso abolito dal fascismo, quella dignità richiamata proprio dal Presidente Mattarella nel discorso del suo insediamento ed il frutto del risultato di lotte, spesso molto dure avvenute nel tempo. Un percorso che non è ancora concluso. Purtroppo, negli ultimi anni è tornato a crescere in Italia il numero di lavoratori poveri. Le statistiche in Veneto sono preoccupanti, nel primo trimestre del 2023 i morti sul lavoro sono aumentati del 33%, nel 2022 le denunce per malattie professionali sono cresciute del 14,67% e quelle per infortunio del 20,82%. Serve un grande patto sociale, culturale ed economico per contrastare il fenomeno degli infortuni e incidenti sul luogo del lavoro. La precarietà del lavoro nelle donne è aumentata del 42,44% e nei giovani del 39,3% esposti da sempre ad un lavoro non stabile.

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