RovigoSpettacoli ed eventi

PAOLA TURCI FA SOLDOUT CON LE DONNE DELLA CANZONE ITALIANA.

BADIA POLESINE-(RO)-Platea sterminata, secondo sold-out per la seconda tappa di “Tra ville e giardini 2025, itinerario di musica, teatro e circo nelle ville e nelle piazze del Polesine”, che ieri sera 10 luglio, ha letteralmente riempito di gente (490 biglietti staccati) il Giardino dell’Abate, dietro l’Abbazia della Vangadizza. C’erano fans da ogni dove, per seguire la loro beniamina, la cantautrice Paola Turci che col critico musicale Gino Castaldo sta portando in tournée lo spettacolo di musica e parole “La rivoluzione delle donne”, dedicato alle grandi interpreti che hanno segnato la storia della musica nazionale e creato la colonna sonora della vita di buona parte degli italiani.

“È un orgoglio aderire a questa manifestazione – ha detto l’assessore alla cultura badiese Valeria Targa – che ci consente di ospitare spettacoli di eccellenza e di far conoscere il nostro territorio”. Ha poi ricordato il banchetto di Emergency Rovigo, che anche quest’anno seguirà la carovana di Tra ville e giardini, invitando il pubblico a fermarsi coi volontari per conoscere i loro numerosi progetti. In una serata al femminile, Targa ha offerto un omaggio floreale alle altre due donne sul palco per l’introduzione dello spettacolo: la consigliera provinciale Lucia Ghiotti, per l’impegno personale suo e dell’istituzione nell’organizzazione della manifestazione; e la consigliera regionale Laura Cestari, che rappresenta l’intervento della Regione Veneto. “Ogni anno cerchiamo di alzare l’asticella”, ha detto Ghiotti ed ha ringraziato l’altro attore nella trama della costruzione di Tra ville e giardini, cioè la Fondazione Cariparo. “Il Polesine è attivo sotto il profilo culturale – ha commentato Cestari. – Nelle nostre radici c’è la cultura e non dobbiamo dimenticarlo; cultura come amore per la comunità”. Claudio Ronda, lo storico direttore artistico di Tra ville e giardini ha presentato lo spettacolo della serata, richiamando la serie di appuntamenti che si situano all’interno del filone di valorizzazione degli ingegni al femminile, nella musica, nell’arte, nella scienza.

Lo spettacolo è stato come un amarcord senza nostalgie degli anni ’60, ‘70 e 80, con Gino Castaldo a ricordare le figure femminili; la proiezione di filmati d’epoca a rinverdire memoria e contesto storico e la straordinaria voce di Paola Turci, che si accompagnava soltanto con la chitarra acustica, che entrava con nonchalance nella chiave emozionale di brani iconici, quasi impossibili da replicare. Sono canzoni che stanno nel bagaglio musicale di tutti e tutti cantavano insieme a Paola Turci, come attorno ad un falò estivo in compagnia di amici.

In una società in cui le donne contavano poco e tutto era in procinto di cambiare, arrivano intorno al 1960 due donne “rivoluzionarie per il modo di essere e di atteggiarsi”: Mina ed Ornella Vanoni, “una ragazzina impertinente” che diede scandalo annunciando di essere incinta di Corrado Pani, uomo sposato; e, la seconda, una “bellissima forza della natura” il cui primo disco s’intitola “Le canzoni della malavita”. La voce di Paolo Turci ha dato corpo alla prima con “Mi sei scoppiato dentro il cuore” e alla seconda con l’immensa “È uno di quei giorni”. Applauso chiamato poi, per la genialità di Franco Battiato che seppe scrivere per Milva “Alexanderplatz”, brano teatrale ricantato da Paola Turci con intensità, e produsse Giuni Russo (“Le sere d’agosto”) e soprattutto Alice. Con lei partecipò all’Eurofestival nel 1984 classificandosi al quinto posto con “I treni di Tozeur” e scrisse “Per Elisa” vincendo Sanremo nel 1981. Come non ricordare poi Mia Martini, la vicenda di violenza psicologica che la segnò per sempre e la costrinse a smettere di cantare, ritornando a Sanremo nel 1989 con “Almeno tu nell’universo”. I brani in proiezione si mescolano a quelli dal vivo. La canzone “Buona sera, dottore” di Claudia Mori viene vista dalla parte del maschio, meschino, in un memorabile schech della coppia Vianello-Mondaini. Poi c’è la rivoluzione sessuale, che entra nelle canzoni della ragazza del Piper, Patty Pravo con “Pensiero stupendo”. Infine un inno alla libertà, dedicata agli uomini che dovrebbero essere accompagnati ad immedesimarsi con l’universo femminile: neanche a dirlo, “Non sono una signora” di Loredana Bertè, cantata a squarciagola dal pubblico. Negli anni ’80 arriva una nuova generazione di donne e cantautrici, più consapevoli dei cambiamenti sociali che nel frattempo c’erano stati. Qui Castaldo ha lasciato il palco a Paola Turci, in rappresentanza di questa nuova era, per una sua canzone. Lasciata la chitarra che aveva imbracciato per tutto lo spettacolo, la cantautrice romana è andata a cappella su un melanconico “Ti amerò lo stesso”. Applausi fragorosi per lei e per una serata di belle canzoni e piacevoli ricordi.

Tra ville e giardini è un progetto di Claudio Ronda, promosso ed organizzato dalla Provincia di Rovigo col contributo della Regione del Veneto in ambito RetEventi, col contributo di Fondazione Cariparo e l’organizzazione tecnico-logistica di Ente Rovigo Festival. In partnership con i Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canda, Ceneselli, Corbola, Crespino, Ficarolo, Frassinelle Polesine, Fratta Polesine, Lendinara, Occhiobello, Polesella, Rovigo, San Bellino.

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