Il Consiglio di Stato chiude la vertenza tra il Centro Servizi Anziani di Adria con l’IPAB Danielato.
ADRIA-(RO)-Ora è veramente finita! La disputa legale tra il Centro Servizi Anziani di Adria e l’IPAB Danielato di Cavarzere, ha avuto il suo epilogo: è arrivata la decisione del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso di questa ultima, confermando così la sentenza del TAR veneziano con cui venivano riconosciute le ragioni del CSA di Adria e confermata la risoluzione della convenzione per grave inadempimento a far data dal 1 gennaio 2020.
La struttura adriese, pertanto, nulla deve di Euro 90.768,73 pretesi dall’IPAB Danielato per risoluzione anticipata della convenzione, che sarebbe venuta a scadenza il 31.12 2022.
Si chiude una vicenda dove il vecchio Consiglio di Amministrazione, con Simone Mori come Presidente, aveva preso la decisione di interrompere la convenzione in essere con l’IPAB di Cavarzere, che prevedeva la condivisione della figura dell’allora Direttore, convenzione che in primis era stata sviluppata con 3 strutture nel 2016, che poi divennero 5 nel 2017, senza un atto che modificasse la convenzione esistente e , cosa grave, senza rispettarne i contenuti pattizi .
La difficile decisione aveva già ricevuto il plauso dei lavoratori e di quasi tutti i componenti del Consiglio Comunale dell’allora Sindaco Omar Barbierato.
Le critiche all’epoca furono mosse da diverse parti politiche, soprattutto da chi oggi siede in maggioranza nel consiglio comunale dell’attuale Sindaco Barbujani.
Il vecchio CDA, composto da Mori Simone, Braghin Graziella, Simonetta Menini, Mauro Colombo e Daniela Pasquali (unico consigliere del vecchio CdA presente nell’attuale Consiglio d’amministrazione), in maniera compatta, prese una decisione severa, in un momento molto particolare e difficile, visto che eravamo in piena emergenza pandemica da Covid.
Come spesso accade tra Enti Pubblici il Consiglio di Stato ha compensato le spese legali, ma oggi nessuno può mettere in dubbio la scelta e quanto fatto dal vecchio CDA in quel momento.
L’ex Presidente Mori e tutto il suo CDA ringrazia l’Avv.to Ludovica Bernardi e lo Studio Legale Luigi Garofalo di Padova, per quanto fatto e per i preziosi consigli che hanno caratterizzato il rapporto legale con il CSA di Adria. Mori poi ribadisce, che solo un CDA coeso, può raggiugere determinati risultati, la politica deve essere al servizio del Centro Servizi Anziani di Adria, non deve cercare di essere “padrona” di questo Ente, i personalismi politici vanno lasciati fuori dalla porta.
L’Ente ha bisogno di ritornare quanto prima alla capienza di 200 ospiti, su questo si basa il piano di rientro avallato dalla Regione, attraverso l’approvazione del CRITE (Commissione regionale per l’investimento in Tecnologia ed Edilizia). Chi oggi , si è insediato nell’attuale CDA, come “esperto di Ipab”, vista la sua collaborazione da anni con IRAS, continua imperterrito a criticare o dare sentenze, ma come risulta dagli atti non ha ancora portato una sola idea innovativa per risolvere il problema economico, derivante dal periodo pandemico ed energetico.
Un problema che l’Ex Presidente Mori, ha più volte presentato in Consiglio Comunale, e che lo stesso movimento a cui è iscritto l’attuale Vice Presidente del CSA, ha sentito e verificato dalle parole del Dott. Roberto Volpe Presidente di URIPA (Unione Regionale Istituzioni e Iniziative Pubbliche e Private di Assistenza) durante un incontro dello scorso novembre 2024.
Concludendo, Mori si augura, che quanto prima, le consigliere Elisa Romani, Daniela Pasquali e Rita Campioni abbiano al più presto il pieno appoggio degli altri consiglieri Rossi e Casellato per il bene comune dell’Ente. Vedere una delibera importantissima sul piano tecnico e politico approvata con i voti contrari dei due consiglieri non fa bene al futuro del Centro Servizi Anziani ed all’intera città di Adria. La parte politica supporti il CSA non desideri di comandarlo. Simone Mori.
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