RovigoSpettacoli ed eventi

STRADE DEL SACRO.

ROVIGO-Venerdì, 21 febbraio p.v., alle ore 21.00, presso la chiesa di San Bartolomeo Apostolo in Rovigo, il monaco benedettino olivetano, Dom Roberto Nardin dell’Abbazia del Pilastrello di Lendinara, aprirà, con una comunicazione aperta alla Cittadinanza, la rassegna «Strade del Sacro» – promossa dalle associazioni Italia Nostra Sezione di Rovigo e CPSSAE e curata dagli studiosi Andreina Milan e Raffaele Peretto. Gli eventi sono dedicati alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio storico religioso di Rovigo e del Medio Polesine, nell’anno di ricorrenza giubilare 2025.

L’importante evento culturale è contrassegnato dalla qualificata presenza del prof. Nardin, teologo e docente presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, che sigla il rinnovato rapporto che la città di Rovigo ha stabilito con l’Ordine monastico olivetano, per completare la rifondazione dell’antico, originario insediamento religioso eretto nel secolo XIII dalla congregazione degli Umiliati giunti dalla Lombardia a Rovigo per insediarsi nella parte più orientale della città. Fu proprio nel momento più florido della signoria estense che, grazie al decisivo intervento del potentissimo cardinale rodigino Bartolomeo Roverella (1406-1476), nella città poteva risorgere la splendida abbazia, autentico tempio di fede e cultura. Esattamente 550 anni fa i monaci dell’Ordine di Monte Oliveto Maggiore (Siena) prendevano possesso del complesso religioso, comprendente l’attuale chiostro, con “dodici camere all’intorno, oltre varie di domestico servigio”.

Il monastero, popolarmente chiamato “San Bortolo” rimase ancora alle dipendenze dell’omologo di San Giorgio in Ferrara fino alla conclusione del Concilio di Trento. In seguito, fu aggregato alla provincia olivetana veneta. San Bortolo rimase per secoli il principale punto di riferimento della cultura locale, cessando la propria esistenza nel 1797. Da quel momento, con la soppressione monastica si determinò la dispersione della biblioteca, degli archivi e delle opere d’arte prodotte e conservate negli otto secoli di vita del complesso religioso.

Don Nardin non ripercorrerà la storia del monastero rodigino, già ampiamente indagata nel corso del convegno promosso da Minelliana nel novembre 2019, bensì con la comunicazione “I Monaci benedettini di Monte Oliveto alla luce dei documenti delle origini” offrirà un prezioso contributo sulla nascita e sull’identità dell’Ordine stesso. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Rovigo, dell’Ordine Olivetano di Monte Oliveto Maggiore e del santuario del Pilastrello, della Parrocchia di San Bartolomeo Ap., della Curia Vescovile di Adria-Rovigo, dell’associazione “Il cortile degli Olivetani”.

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