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Antichi Organi del Polesine-Esibizione di altissimo livello.

LENDINARA (RO) – Un trionfo di architetture sonore e di magiche melodie che riportano all’infanzia e al calore delle fiabe. E’ stato un vero bagno nell’arte il terzo concerto della XVII edizione del Festival Antichi Organi del Polesine, che ieri sera (21 dicembre) ha fatto tappa nella raffinata neoclassica chiesa San Biagio, a Lendinara (Ro), con un’esibizione di altissimo livello dell’organista polesana Paola Chiarion, al Malvestio datato 1926, in combinata col magico flauto traverso del veneziano Enzo Caroli, premio Falaut 2010 per i 50 anni di attività ed il contributo alla scuola italiana dello strumento.

Il festival è un progetto di Asolo Musica per la valorizzazione degli organi antichi della regione, nell’ambito del circuito concertistico Cantantibus organis, con la direzione artistica dell’organista Nicola Cittadin, il sostegno della Regione del Veneto e del Ministero per i Beni culturali, il patrocinio ed il contributo dei Comuni di Lendinara, Rovigo e Porto Tolle e la collaborazione delle Parrocchie della Cattedrale Santi apostoli Pietro e Paolo di Adria, di Ca’ Venier San Nicolò, di Lendinara San Biagio e del Sindacato del Tempio La Rotonda di Rovigo.

Il programma musicale, intitolato “Dal Barocco al Novecento”, ha letteralmente stregato il pubblico della serata, prima rapito dagli incantesimi sonori del flauto di Caroli, vero pifferaio magico uscito dalle pagine dei Fratelli Grimm, poi dalla voce vibrante e appassionata dell’organo, costruito da Domenico Malvestio per le grandi sinfonie d’Oltralpe, spinta alla massima potenza dalla sicura destrezza di Paola Chiarion.

Applausi scroscianti ed esplosioni di “bravo” per i due artisti. Evoluzioni virtuosistiche sul basso continuo dell’organo, si elevano come i pinnacoli cesellati delle chiese gotiche tedesche dove suonavano e componevano Georg Telemann (di cui è stata presentata la Sonata in Fa maggiore, vivace, largo, allegro) e Georg Häendel (con la Sonata VIII op. 1 n. 11 in Fa maggiore, larghetto, allegro, siciliana, allegro); su questo sfondo sempre acceso di colori tridimensionali s’insinua il flauto melodioso che sparge polvere magica sonora agli orecchi dei presenti. La potenza dell’organo e le sue mille voci, alte e basse, solenni e delicate esplode nelle due esecuzioni soliste: la Fantasia in Sol maggiore Bwv 572 di Johann Sebastian Bach e la Sonata n. 5 op. 80, allegro appassionato di Alexandre Guilmant. Con quest’ultimo autore, la sinfonia francese di fine Ottocento fa diventare l’organo un’orchestra che sfodera voci da violino, oboe e trombe, la chiesa si illumina di un’esplosione sonora: il maestro Chiarion mette tutta la sua esperienza in quelle due tastiere a trasmissione meccanica, dove sono le dita del concertista a fare la differenza delle sonorità.

Nel finale, la Habanera di Maurice Ravel è un dipinto di onirica atmosfera espressionista, dove il flauto disegna con le note tanti arabeschi in aria, che si rompono e si ricompongono come tracce di fumo bianco nel cielo dell’organo. A grande richiesta il bis: un pezzo iconico, l’Aria sulla quarta corda di Johann Sebastian Bach.Il concerto è stato trasmesso in diretta da Radio Kolbe, grazie alla passione del parroco di San Biagio don Michele Samiolo, che ha favorito il progetto. Presenti per il Comune di Lendinara, l’assessore alla Cultura Francesca Zeggio ed il sindaco Luigi Viaro, che hanno fortemente voluto questa iniziativa culturale “espressione di bellezza artistica” come opportunità per i concittadini e per tutti, anche come regalo nello spirito del prossimo Natale.

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