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ANTICHI ORGANI DEL POLESINE, CONCERTO D’APERTURA AD ADRIA La straordinaria Ilaria Centorrino in assolo sul Malvestio della Cattedrale.

ADRIA – Con tutta la sua potenza e maestosità, il grande organo Malvestio/Ruffatti a 3000 canne della Cattedrale di Adria, aprirà l’edizione 2019 del Festival Antichi organi del Polesine ideato da Asolo Musica, con uno straordinario concerto, sabato 7 dicembre, alle ore 21, ad ingresso libero.

Alla consolle dello strumento, dove si trovano le tre tastiere di 61 note cadauna, la pedaliera di 32 note, le 86 placchette e tutti i dispositivi di comando, siederà un astro nascente della musica organistica: la magnifica Ilaria Centorrino, messinese, classe 1998, che festeggerà il suo compleanno in Polesine (nel giorno del concerto), pluripremiata a livello nazionale ed internazionale, da ultimo classificandosi prima al prestigioso Premio delle arti 2018, bandito dal Ministero dell’Istruzione tra gli studenti dei conservatori italiani, e prima al Concorso Fondazione Friuli 2019, presieduto dal concertista francese Oliver Latry, acclamatissimo organista titolare della cattedrale Notre-Dame di Parigi. Ilaria Centorrino apre dunque, la selezione di organisti, tutti rigorosamente donne, che si alterneranno in questo mini-tour natalizio sugli organi storici del Polesine: una novità apportata dal direttore artistico del Festival, Nicola Cittadin, che vuole omaggiare le artiste donne della scena musicale.

E’ dunque un appuntamento assolutamente imperdibile, in cui la concertista d’organo si esibirà in assolo, senza altri strumenti d’accompagnamento, su un repertorio classico con incursioni moderne e qualche sentita dedica a Maria, di cui l’8 dicembre ricorrerà la festa dell’Immacolata concezione: dal Magnificat di Johannes Sebastian Bach all’Allegro in Re minore di Felix Mendelssohn Bartholdy, passando per il contemporaneo Luigi Del Prete (Hodie Maria virgo), Max Reger (Melodia in Si bemolle op. 59 n. 11) e Maurice Duruflé (Choral varié sur le Veni Creator op. 4).

Complice della giovane concertista messinese, il maestoso organo costruito nel 1930 da Giuseppe Malvestio di Padova e successivamente ampliato nel 1970 dalla Ditta fratelli Ruffatti, sempre di Padova, eredi costruttori del Malvestio. Uno strumento non proprio antico, che è stato sottoposto a numerosi ammodernamenti e restauri, ma che conserva tutta la parte tecnico-fonica originale, a testimonianza di una lunga tradizione organistica nella Cattedrale dei Santi apostoli Pietro e Paolo di Adria, sede vescovile, che risale fino al 1527, anno in cui si ha notizia certa della dotazione di un organo a canne. La presenza dell’organo riporta ad epoche in cui era l’unico strumento ammesso nella liturgia cattolica e sottolinea la capacità di coinvolgimento sociale di questo strumento musicale, che con la sua sonorità solenne e d’atmosfera, può raccogliere le comunità attorno all’altare, soprattutto nelle grandi feste come il Natale.

Lo spirito del Festival Antichi Organi è proprio quello di recuperare, non solo l’uso degli antichi strumenti, che nel caso di Adria sarebbe poco utile poiché l’organo è già utilizzato nella liturgia corrente, ma appunto di recuperare la dimensione sociale di questi strumenti e mettere in risalto le loro caratteristiche di catalizzatori d’emozioni. Il Festival Antichi Organi è un progetto di Asolo Musica, col sostegno di Regione Veneto e Mibact e la direzione artistica di Nicola Cittadin.

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