Polesinesanità

Catena dei soccorsi-Chiara salva grazie ai genitori e all’Infermiera Laura, che ha guidato via telefono le manovre salvavita.

POLESINE-Chiara, 24 anni, vivacissima ragazza down vive in un piccolo paese del medio Polesine. Una famiglia unita la sua, che la sostiene fortemente nei suoi progressi quotidiani. E’una sera estiva come tante, lo scorso Luglio, con la famiglia riunita attorno al tavolo per la cena.  Chiara, a pochi minuti dall’inizio del pasto serale inizia a deglutire a fatica, un boccone rischia infatti di soffocarla: sono momenti concitati, la famiglia chiama la Centrale Operativa del 118 dell’Azienda Ulss 5 Polesana, dall’altro capo del filo risponde una giovane infermiera, Laura.  E’ Laura che, mentre dalla Centrale vengono inviati i soccorsi con massima urgenza, parla al telefono con la mamma di Chiara, e, nonostante l’ansia e la drammaticità di istanti che scorrono concitati indica le manovre per la disostruzione e per il massaggio cardiaco. I genitori, guidati dalla voce dell’infermiera eseguono le manovre di primo soccorso nonostante le difficoltà di Chiara a comunicare e collaborare attivamente. Nonostante le avverse condizione, mamma è papà eseguono correttamente le indicazioni: la giovane disabile, dopo attimi di grande sofferenza, inizia a respirare più regolarmente, e la sua espressione già serena accoglie lo staff del 118 quando entra in casa. I professionisti eseguono tutti i controlli necessari per Chiara, e possono confermare che l’azione congiunta di due genitori guidati al telefono dall’Infermiera, con estrema calma e professionalità, ha veramente evitato peggiori conseguenze. Chiara recupera velocemente, tanto che non è necessario il ricovero ospedaliero. 

“Come famiglia desideriamo raccontare la nostra storia, perché potrebbe succedere a tutti: oltre a voler ringraziare Laura, che con professionalità ci ha guidati, in attimi terribili, a fare le manovre giuste, grazie infinite a tutta la Centrale Operativa del 118, intervenuta prontamente”. Il padre di Chiara aveva partecipato a una formazione di primo soccorso offerta dalla società in cui è impiegato, esperienza della quale è fiero: “Non avrei pensato che quanto imparato potesse essermi, un giorno, così utile”.  La mamma di Chiara, in occasione delle vacanze estive a Rosolina mare, qualche settimana dopo l’accaduto, si iscrive e partecipa alla formazione in spiaggia “Vacanze Sicure”. Il corso si tiene nei diversi stabilimenti balneari di Rosolina mare, e offre con la collaborazione di operatori sanitari specializzati in materia di emergenza/urgenza nozioni di primo soccorso pediatrico e manovre di rianimazione cardiopolmonare in ambito pediatrico e per gli adulti. “Dopo quello che è successo a mia figlia, ho voluto partecipare a questa iniziativa e ringrazio l’Azienda Ulss 5 per averla realizzata. Si tratta di un patrimonio di conoscenza che ognuno di noi dovrebbe avere”.

“I nostri cittadini sono parte integrante del processo di soccorso, anche e soprattutto nella catena dell’Urgenza ed Emergenza.  Il motto fondante delle rete 118, quando si formò negli anni novanta, era aiutaci ad aiutarti, e lo reputo ancora valida – spiega Andrea Paoli, Direttore della Centrale Operativa Suem 118 –  per questo le formazioni di primo soccorso sono una opportunità importante, come dimostra questo caso così toccante, che ha avuto un epilogo positivo grazie al coraggio e alla collaborazioni di tutti”. “Ringrazio questa famiglia che con grande senso civico ha deciso di raccontare quanto accaduto: vale davvero l’adagio che tutto è bene quello che finisce bene – conferma il Direttor Generale dell’Azienda Ulss5 Polesana Patrizia Simionato – emerge in questa esperienza l’efficacia di una rete di competenze che coinvolga anche i cittadini, e la professionalità della Centrale Operativa 118 sempre impegnata nella gestione di ogni tipo di emergenza”.

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