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La Confraternita dei Flagellanti celebra l’antico rito.

Chiesa del Pilastro LoreoLOREO-Nella notte di Vigilia della Festa della Santissima Trinità la Confraternita dei Flagellanti di Loreo si riunirà per la celebrazione degli antichi riti che si ripetono immutati dal 1608.

Dalle 22 di sabato 15 giugno i sacerdoti presenti nel duomo di Loreo accoglieranno i confratelli (fra di loro si chiamano Fradèi) per la confessione. A mezzanotte risuonerà la campana dell’Oratorio della Santissima Trinità per una pubblica cerimonia che vedrà l’accoglienza dei “Novissi”Accompagnati da un Padrino presentatore i “novissi” vestiranno per la prima volta il saio rosso della confraternita, si cingeranno del cordone e caleranno il cappuccio sulla testa ascoltando le regole della confraternita. La cerimonia, per la prima volta, sarà officiata dal nuovo priore Roberto Rizzato (un confratello eletto a vita) e dall’arciprete di Loreo Don Angelo Vianello chiamato dalla regola ad essere il padre guardiano pro tempore. Al termine di questa suggestiva cerimonia, che si svolge a luci soffuse, i confratelli lasceranno il proprio oratorio (costruito nel 1613, ricco di opere d’arte e magistralmente restaurato nel 2014) per recarsi nel duomo del Longhena dove a porte chiuse ed a luci spente proseguiranno con antichi riti segreti mai rivelati sin dalla nascita della confraternita. Al termine del rito segreto i Fradèi seguiranno il Cristo Crocefisso in una rossa processione illuminata nella notte solo dalla fiamma delle candele. Raggiungeranno la chiesa del Pilastro per le orazioni mariane. Al termine di questa funzione si metteranno sulla via del locale cimitero per le preghiere a tutti i defunti. Processionalmente torneranno al loro antico oratorio dove il Padre Guardiano celebrerà la Santa Messa in festa propria della Santissima Trinità. Seguiranno gli auguri del nuovo priore ed il ritorno a casa di ogni confratello.

La confraternita dei Flagellanti di Loreo (detti anche Battuti od Incappucciati) sopravvive ai ritmi dei tempi moderni suscitando in sempre nuovi fradèi la volontà di appartenere quella che viene chiamata “Scuola di Preghiera). I confratelli provengono da varie parti d’Italia e conservano gelosamente tutti gli aspetti che derivano dalla tradizione.  Nella vita sono dediti ad opere di preghiera e di carità partecipando sempre numerosi agli appuntamenti religiosi dell’anno. Vestono un povero saio rosso che li accompagnerà anche nel letto di morte e conservano fra le cose care le pietre che saranno poste sotto il loro capo al posto del cuscino. La loro presenza viene registrata su antichi registri che dal 1608 riportano i dati di iscrizione e di partecipazione, registri che sono conservati a cura dalle consorelle. Alla confraternita sono associate infatti anche le consorelle che non vestono alcun saio nè possono partecipare ai riti segreti. Una suggestiva notte di preghiera che richiama non solo i Fradèi iscritti ma anche molti laici desiderosi di trascorrere nella pace notturna qualche ora di serena preghiera.

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