AdriaComunicati stampa

Polemiche ad Adria sulla toponomastica-Il Viale del Cimitero diventerà ‘via Martiri delle foibe’?

ADRIA-(RO)-“L’amministrazione comunale guidata da Massimo Barbujani sembra essere sorda alle obiezioni che si sono sollevate da più parti contro il cambio di intitolazione di una via che occupa un posto speciale nel cuore  dei cittadini” esordisce il Direttivo del Movimento Civico Impegno per il Bene Comune.
“La comunità adriese ha appreso, infatti, con molta perplessità che il sindaco vuole rinominare il “viale del Cimitero”  in “via Martiri delle foibe” ma, a quanto pare, vano è stato finora ogni tentativo di dissuaderlo dal cambiare il nome di quella strada a cui, nel tempo, non si è mai voluto attribuire un nome distintivo ed esclusivo.

Quella via, infatti, è parte del patrimonio storico e morale della collettività e di ogni singola famiglia adriese, è un luogo carico di significato e ogni variazione della toponomastica dovrebbe essere trattata con la dovuta cura e delicatezza, ponendo alla base di tutto la condivisione. Neanche l’amministrazione comunale che, decenni or sono, ha voluto ricordare, con un monumento posto all’inizio del viale, la vittima di un agguato perpetrato dai repubblichini fascisti, aveva osato cambiare il nome a quella via. Perché, invece, questa giunta si ostina a proseguire in questa scelta divisiva?

Gli adriesi hanno dimostrato conoscenza della storia, coscienza democratica e sensibilità umana nel riconoscere che un luogo potrebbe essere dedicato a queste vittime dei massacri messi in atto da alcuni tra i seguaci di Tito, che hanno provocato anche la diaspora delle popolazioni giuliano-dalmate di lingua italiana, ma in un altro sito, tenendo conto che già esiste ad Adria una lapide in ricordo dei martiri delle foibe.

Purtroppo sindaco e assessori non hanno dimostrato di possedere, invece, le stesse qualità dei propri concittadini, perché con questa scelta hanno voluto soddisfare la richiesta fatta pervenire recentemente al protocollo comunale da parte di Mirko Dasini, referente storico, in Polesine di Casa Pound, movimento politico neofascista, che a settembre ha chiesto espressamente ciò che adesso il comune di Adria intende concedere. Ci preoccupa la solerzia di questa amministrazione comunale che risponde con i fatti a Dasini e non spende neanche una parola per rispondere all’ANPI, un’associazione da sempre impegnata a mantenere vivi i valori della resistenza”. Di fronte a tutto ciò il direttivo di IBC conclude ” sindaco: si fermi, è ancora in tempo!”

Commenta tramite Facebook
Condividi con i tuoi amici