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Il Veneto che Vogliamo-“Profondamente spaventati dal piano di riarmo europeo. Dopo anni di austerità su sanità e welfare arriva un liberi tutti per le armi.”

VENETO-“L’idea di Europa nasce a Ventotene, dalle riflessioni di alcuni giovani antifascisti come Spinelli e Rossi. Noi europei eravamo stati responsabili di due guerre mondiali. Proprio noi. Bisognava uscire dalla logica del nazionalismo ed unirsi. Primo obiettivo: la pace. L’Europa immaginata dal Manifesto di Ventotene doveva inoltre difendere i diritti sociali, lo Stato Sociale, i più deboli. Negli ultimi anni le politiche di austerità hanno promosso dei tagli del Welfare, che penalizzano le persone più fragili, tradendo la missione dei suoi fondatori.
Il progetto che prevede una spesa annua di 800 miliardi in armi ci spaventa profondamente” è quanto dichiarano in una nota Carlo Cunegato e Vania Trolese, i portavoce del movimento civico Il Veneto che Vogliamo, commentando il piano europeo di riarmo.

“L’Europa nata per la pace diventa l’Europa del riarmo. Perché non creare invece, ad investimenti esistenti, un esercito europeo? Ricordiamo che l’Europa ha partorito a fatica, durante la più grande crisi dell’epoca moderna (il Covid), il Recovery Fund, investendo poco più di 700 miliardi in 5 anni. Adesso si auspica di spendere 800 miliardi per le armi. L’austerità che valeva per la sanità, la scuola, le politiche industriali e di sviluppo, non vale più per l’esercito. Abbiamo paura che questa logica promuova una escalation, rischi di favorire un nuovo conflitto. In questo senso le parole di Macron che invocava l’invio di soldati Nato in Ucraina, innescando la terza guerra mondiale, o della Kallas che ci invitano a sentirci in guerra con la Russia, segnalano l’inquietante insensatezza di questa classe dirigente” proseguono i civici.

“L’Europa che vogliamo parla di pace, di cooperazione, di diplomazia. Temiamo inoltre che questo progetto, perché questi 800 miliardi bisognerà trovarli, determinerà ulteriori tagli ai servizi pubblici, già compromessi, in un paese dove sempre più persone fragili hanno smesso di curarsi. Tra l’altro questa scelta non creerebbe nemmeno una crescita in Europa, un Keynesismo di guerra, perché oggi il 78% delle armi le compriamo all’estero. Sarebbe un gigantesco trasferimento di risorse dal Welfare europeo alle aziende di armi Usa. E già oggi vediamo alcune aziende del territorio convertire la produzione industriale in militare. L’Europa che vogliamo, è un’altra Europa” concludono Cunegato e Trolese. Il Veneto che Vogliamo-Movimento civico e popolare veneto.

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