AdriaCultura

Il Sindaco, condivide l’ idea della rete “Adria, città che legge” e lancia la proposta di indire un concorso rivolto ai ragazzi delle scuole di Adria sulla ricerca delle origini delle proprie famiglie.

ADRIA-Il Sindaco, condivide l’ idea della rete “Adria, città che legge” e  lancia la proposta di indire un concorso  rivolto ai ragazzi delle scuole di Adria sulla ricerca delle origini delle  proprie famiglie.

E’ stata una serata significativa per  le famiglie, quella organizzata alla galleria degli artisti venerdì scorso, nonostante il maltempo abbia impedito la passeggiata letteraria nei luoghi dove si trovavano i negozi e le abitazioni delle famiglie adriesi originarie dalla montagna e dalla collina.

L’evento, ideato  dalla rete di Adria, città che legge e  inserito nella maratona del Veneto che legge, è stato  condotto da Antonio Giolo, referente della Biblioteca comunale e da Letizia Guerra, presidente della Pro loco di Adria, con la collaborazione delle associazioni Rem e Art Flood. L’iniziativa culturale,  ha registrato una partecipazione coinvolgente,  per la presenza  dei discendenti delle famiglie  che hanno raccontato, accompagnati da brevi filmati con alberi genealogici, foto di persone, di abitazioni e di negozi, le vicende dei loro famigliari. Migrati, nel corso dell’Ottocento e nel primo Novecento, dalle zone montane per stabilizzarsi ad Adria alla ricerca di un futuro migliore per sé e per i propri figli. Come ha ben spiegato Giovanni Giacomelli, dopo le bonifiche il Basso Polesine era conosciuto come il granaio d’Italia e poteva offrire occasioni di lavoro a chi era in grado di fornire gli utensili necessari per l’agricoltura e a chi lavorava nel commercio. Oltre ai Giacomelli, a raccontare le storie delle varie  famiglie    sono stati: Paola Barzan, Mariano Rossi, figlio di Licia  Coletti Oste Mantovani, Chiara Cuberli, Niccolò Dossi, Giovanni Giacomelli, Federica Martinolli, Paolo Rigoni, Monica Scarpari, Paolo Zoletto. E’ stato ricordato anche Umberto Dallemulle, già direttore del Museo Archeologico nazionale di Adria, originario di Egna in Val d’Adige.

Nei racconti ci sono stati alcuni elementi comuni, ricorrenti: la fase di arrivo, spesso all’inizio solo stagionale, o di presenza nei mercati; poi la stabilizzazione con l’acquisto di un negozio e della casa di abitazione.   In tutte è rimasto un attaccamento alla montagna, una nostalgia, che si manifesta nel passare le vacanze nei luoghi di origine, nell’intrattenere rapporti con parenti rimasti in montagna, nell’interessarsi alla cultura e alle tradizioni delle valli montane.  Aspetti significativi, emersi dalle letture, effettuate con perizia da Mauro Colombo, all’inizio e alla fine dell’incontro, di brani tratti dal testo letterario “Valzer imperiale” di Gianfranco Scarpari. Il sindaco, Omar Barbierato, nel suo saluto, si è complimentato con le famiglie intervenute con numerosi esponenti, anche provenienti da lontano, e ha lanciato la proposta, condivisa dai presenti, di indire un concorso rivolto ai ragazzi delle scuole di Adria sulla ricerca delle origini della propria famiglia.  Un modo per scoprire la storia degli abitanti del territorio e trarre spunti per la crescita della città. Come ha scritto lo storico greco Tucidide: “E’ importante ricordare il passato, per capire il presente e progettare il futuro”. Altra proposta emersa dall’incontro e ben accolta dai presenti,  la volontà  di realizzare una  pubblicazione con i contenuti argomentati durante la serata.

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