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La festa del gemellaggio è stata una tre giorni significativa.

ADRIA-E’ stata una tre giorni significativa la  Festa del Gemellaggio  organizzata con  le città gemelle  di Rovigno (Croazia), Lampertheim (Germania), Swidnica e Kalisz (Polonia) e  la città amica di Chieri (To).
“Purtroppo non sono riuscite a partecipare alla festa le città di  Maldegen (Belgio) ed Ermont  (Francia) -spiega l’assessore ai gemellaggi Andrea Micheletti- e per questo abbiamo fatto pervenire i nostri saluti, dandoci appuntamento al prossimo anno a Maldegen, dove speriamo di incontrare i rappresentanti di Ermont,  città con la quale Adria firmò un solenne impegno nel mantenere i legami permanenti tra le due municipalità nel  1967.”

La tre giorni è iniziata venerdì pomeriggio in sala consigliare, con l’accoglienza  delle delegazioni    di Rovigno e Lampertheim, da parte degli amministratori. Un momento allietato dalla musica del quartetto d’archi, degli studenti del conservatorio Buzzolla,guidati  dal maestro Alessandro Pasquale Celeste. Momento clou della festa, il convegno internazionale in inglese intitolato “dalla pandemia a un nuovo modello di sviluppo per le nostre città”. Dopo il pranzo all’istituto alberghiero Cipriani, l’intera  delegazione ha visitato il museo archeologico nazionale di Adria.  Alle 21, l’auditorium Mecenati ha ospitato un concerto  del Conservatorio Buzzolla. La festa si é conclusa Domenica con la messa in cattedrale alle 10.30 allietata dal coro della cattedrale, diretto per la prima volta dal giovane 17enne Giovanni Ranzato, studente al conservatorio di Adria. Gli ospiti sono rientrati al loro paese dopo il pranzo di commiato presso l’ostello Amolara.

“Dal convegno è emerso che esiste un filo conduttore comune che unisce le città gemellate nell’affrontare la pandemia: la capacità di riscoprire valori comuni e di fare appello alle risorse migliori della società civile –prosegue l’Assessore Micheletti, che  invita ad una riflessione- Eppure questo sembra in contrasto con le scene che vediamo oggi nelle piazze. Come mai? Perché il buono che c’è nella società forse non fa notizia. Esiste un sottobosco silenzioso di umanità e solidarietà fra popoli che ha messo le radici. La politica, soprattutto europea, deve farlo fruttare con lungimiranza e spirito di unità”.   “Questa pandemia ci ha ricordato la necessità e l’importanza di non smettere mai di costruire ponti e tendere una mano verso il vicino.-commenta il Sindaco Omar Barbierato- La fraternità e la vicinanza sono indispensabili nei momenti storici difficili come questi, e il percorso dei gemellaggi è la strada corretta da perseguire per un mutuo aiuto, come emerge anche dalle intenzioni di preghiera lette in cattedrale, alla chiusura della tre giorni di festa. Alle scene preoccupanti e ai momenti di divisione trasmessi dalla  televisione, noi tutti dobbiamo rispondere con la scelta di dialogo e con  vie condivisibili, aiutando e rimanendo vicini a chi amministra”. “ Un ringraziamento va a tutti coloro che -concludono gli amministratori- a vario titolo, hanno collaborato  per la buona riuscita della tre giorni”
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