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(Centri Servizi Anziani) di Adria e Cavarzere-Badiale, un direttore per due case di riposo, anzi tre”.

Consigliera regionale Patrizia Bartelle (IIC)-Venezia 24 Mar. 2019-Ieri, sono salite alle cronache regionali le vicende delle case di riposo di Adria e Cavarzere. La prima, era al centro della manifestazione indetta dai sindacati dei lavoratori, che da Riviera Sant’Andrea sfilerà lungo le vie principali della città, e alla quale Hanno partecipato alcuni esponenti del partito politico di cui fa parte il presidente del Csa Sandra Passadore. La seconda vicenda iPad, interessava le nuove elezioni dei rappresentanti dei famigliari del Csa Danielato, che molto probabilmente andranno nuovamente deserte.

Ad Adria, lo scopo dello sciopero dei lavoratori, affiancati dall’attuale amministrazione comunale e dalla sezione locale di Italia in Comune, sarà quello, dopo due anni di azioni improduttive dell’attuale gestione, di chiedere ai vertici della casa di riposo di dialogare, per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori del Csa, di aprirsi ad una maggior collaborazione con il comitato dei famigliari e progettare il futuro della casa di riposo. A Cavarzere, la protesta si tradurrà con l’astensione al voto dei famigliari degli ospiti dell’ipab Danielato, in seguito ai comportamenti poco democratici dei vertici del Csa, citati nella cronaca locale di oggi. Tensioni accentuate a suo tempo dal primo cittadino Henri Tommasi che insieme a una parte della maggioranza, non permise a una delegazione di cittadini, di poter parlare in consiglio comunale, sulla mozione presentata dal consigliere Emanuele Pasquali” Due realtà Ipab, Adria e Cavarzere che guarda caso presentano un minimo comune denominatore e problematiche gestionali simili .

Tra gli elementi in comune delle due case di riposo, oltre alle richieste specifiche strutturali, l’aumento del carico di lavoro per gli operatori, più volte segnalato dai famigliari degli utenti delle due strutture, da due anni a questa parte ad Adria e da circa un anno in quella di Cavarzere. Carichi di lavoro per i quali, la voce di richiesta di nuovo personale è sempre stata rimandata e, mentre ad Adria è uscito da poco un nuovo concorso per nuove assunzioni, a Cavarzere sembra rimanga ancora inascoltata. Come inascoltata rimane la richiesta di appendere i crocifissi nelle varie stanze degli ospiti, nelle due Ipab. Nonostante la donazione da parte del vescovo Adriano Tessarollo ai vertici del Csa, nel corso della sua ultima visita pastorale a Cavarzere. “Assicurare la presenza di un adeguato numero di operatori e concedere l’affissione dei crocifissi come richiesto dagli ospiti serve a dar loro dignità e sono decisioni di competenza della dirigenza che, per inciso, è la stessa per Adria e Cavarzere (oltre che per Merlara) e si chiama Mauro Badiale, il cui modus operandi sembra essere di chiaro stampo aziendalista: far quadrare i conti scaricandone il peso su lavoratori e clienti dimenticando che si tratta di IPAB ossia Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza”. P.B.

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