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ZAIASTAN-LA NUOVA CIRCOLARE PROMUOVE IL VENETO? NO, LO BOCCIA.

Il Veneto che vogliamo-Dopo l’uscita della nuova circolare del ministero della Sanità Zaia ha esultato. “Avevamo ragione noi”, sembra aver detto. Anche Rigoli, il dottore che ha sostituito Crisanti, ha affermato: “test rapidi riconosciuti assimilabili alla biologia molecolare, il Veneto aveva ragione”. I giornali ovviamente, in pompa magna, danno questa interpretazione, come il Gdv, dove oggi si legge: “Novità che vanno nella direzione di quella segnata da tempo dal Presidente del Veneto Luca Zaia”. Onnipotente. Santo subito.

Tutto vero? No, se la circolare si legge bene smentisce e boccia l’operato della Regione Veneto. Perché? Cosa dice? Che il test molecolare resta il “golden standard internazionale” per la diagnosi del Covid 19; che esistono test rapidi di prima, seconda e terza (o ultima) generazione; infine che solo quelli di terza o ultima generazione hanno prestazioni che si avvicinano al tampone molecolare e possono essere quindi usati a scopo diagnostico. Questa circolare considera le nuove indicazioni del Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), tenendo conto delle nuove tecnologie disponibili sul mercato. Quindi per gli screaning nelle case di riposo e dei sanitari i test rapidi di prima e seconda generazione non dovevano essere usati, come è accaduto da mesi invece in Veneto. Questo era stato già chiarito nelle precedenti circolari ministeriali, che riconoscevano un errore nei test rapidi dal 18% al 30%. Aveva quindi ragione Crisanti, quando denunciava la catastrofe del 30% dei falsi negativi. Avevano ragione i sindacati che da mesi chiedono di sostituire i test rapidi con i molecolari nelle Rsa. Avevano ragione i medici che denunciavano l’utilizzo dei test rapidi per i sanitari, che hanno continuato a contagiarsi anche per questo motivo. Nelle seconda ondata il Veneto ha avuto il maggior numero di contagi e morti, quasi 5400. Nelle case di riposo i nostri anziani sono morti come mosche, perché sono stati usati i test di prima e seconda generazione, che anche secondo il ministero della salute, non sono affidabili. I medici e gli operatori continuano ad ammalarsi. Altro che “il Veneto aveva ragione”, come ha affermato Rigoli. Il Veneto ha sbagliato tutto, e i numeri ce lo dicono.

Quindi solo i test di terza generazione devono essere utilizzati per gli screaning. Cosa dice oggi Flor? “Ormai da un mese utilizziamo quelli di ultima generazione”. E’ vero? Da quel che sappiamo, i test rapidi ancora largamente usati su tutto il territorio regionale sono di prima e seconda generazione. Solo da qualche settimana si sta introducendo l’uso dei tamponi rapidi di terza generazione, prevalentemente negli ospedali e in particolare nei Pronto Soccorso. Nella maggior parte delle RSA non si sono ancora visti. Quindi la circolare, come tutti dicono all’unisono, promuove il Veneto? No, lo boccia. Ci dice che finora sono stati usati test inaffidabili, che davano molti falsi negativi. Inoltre, da quel che sappiamo, questi vengono ancora usati. La gestione della seconda ondata è stata catastrofica. Il Veneto che vogliamo-movimento civico e popolare.

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