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Porto Tolle-Il sindaco Claudi Bellan parla delle problematiche relative all’accoglienza dei cittadini stranieri a seguito di ulteriori sbarchi sulle coste italiane.

Nella convocazione dell’assemblea dei sindaci il Comune di Porto Tolle apprezza e riconosce, al prefetto Enrico Caterino e al presidente della Provincia Marco Trombini, il valore e la disponibilità ad attribuire alle amministrazioni comunali un ruolo attivo nella programmazione del sistema di accoglienza, img_1731-2-600x300attraverso il metodo del dialogo, necessario a cercare soluzioni il più possibile condivise. Il dialogo presuppone, infatti, la disponibilità al confronto delle ragioni di ogni amministrazione.  Tutti, nel ruolo di amministratori del territorio, siamo impegnati ogni giorno a mettere al centro del nostro fare il valore della persona umana, i servizi alla persona e alla comunità, l’assetto e l’utilizzazione del territorio e il suo sviluppo economico. Negli ultimi tre anni sono stati assegnati n. 15 alloggi dall’ufficio Casa del Comune di Porto Tolle, in particolare gli ultimi 7 alloggi sono stati assegnati nel 2015 di edilizia residenziale pubblica rispetto a un numero complessivo di 50 richieste; si precisa inoltre che è in atto un piano di vendita approvato dalla Regione Veneto con il quale si stanno vendendo n. 21 appartamenti, si precisa che da molti anni vari concittadini aspettavano che questo si concretizzasse.  A Porto Tolle restano in lista d’attesa per un alloggio idoneo almeno n. 20 famiglie, in grave disagio economico e sociale. Sono situazioni che abbiamo cercato di risolvere anche attraverso la richiesta della concessione in uso di immobili parrocchiali. Le strutture disponibili, sia pubbliche sia parrocchiali, non risultano idonee, e non sono compatibili secondo le verifiche svolte anche con le prescrizioni legislative e con le tipologie per l’accoglienza dei profughi. In questi casi, requisiti e tipologie prescrivono che la struttura di accoglienza sia collocata in luoghi abitati o comunque facilmente raggiungibili da servizi di trasporto pubblico o messi a disposizione dal gestore, per non ostacolare la partecipazione alla vita sociale e l’accesso ai servizi del territorio.

Si richiedono, s’è detto, luoghi abitati o comunque facilmente raggiungibili. Il territorio di Porto Tolle conta appena 38 abitanti per ogni chilometro quadrato. Siamo l’ultimo comune in Provincia di Rovigo per densità abitativa. E l’estensione su quasi 257 chilometri quadrati moltiplica le distanze dai principali servizi, come aveva messo a nudo anche la riconversione della centrale Enel, evidenziando tra le criticità del progetto anche che i principali servizi fossero lontani decine di chilometri secondo la più breve via di percorrenza. Il presidio sanitario più vicino, ad esempPorto-Tolle-Piazza-del-Municipioio, varia da 30 a 50 km dal territorio comunale, se si considera la Casa di Cura di Porto Viro e le distanze possono salire fino a 70 chilometri se si considera l’Ospedale di Adria, inoltre il servizio di trasporto pubblico e prettamente legato agli orari scolastici. Della centrale Enel s’era parlato spesso per le emissioni dal camino e per i posti di lavoro, meno per le difficoltà di accedere al sistema di servizi, come accade nel territorio. Sappiamo tutti com’è finito il progetto di riconversione e cosa resta ora della centrale: resta che Enel sta cancellando anche gli ultimi posti di lavoro rimasti, e restano 380 ettari da bonificare con tutte le eventuali ripercussioni su turismo, pesca e agricoltura. Ripercussioni che sono ancora da definire e quantificare.    Sottolineo questi aspetti perché credo che l’immagine di un territorio abbia a che fare tanto con la capacità di essere ospitale, quanto nel conservare e valorizzare le sue caratteristiche peculiari, senza le quali perderebbe la sua identità. Per anni l’immagine di Porto Tolle è stata la centrale Enel. Per uscire da questo passato e dalla crisi che ha lasciato, possiamo contare solo sulle nostre forze: pesca, agricoltura e turismo sono l’identità di Porto Tolle.

Rosolina e Porto Tolle sono gli unici comuni della provincia presenti nella classifica dei 50 luoghi con più turisti del Veneto: gli ultimi dati del Dipartimento Turismo della Regione Veneto mostrano che Porto Tolle ha aumentato del 23,4% le presenze di turisti nel triennio 2013-2015, mentre per Rosolina la flessione è lieve (-2,5%). La tendenza all’aumento delle presenze di turisti nel territorio di Porto Tolle è confemata anche dall’andamento della tassa di soggiorno: le tariffe nel 2016 non sono aumentate, mentre le proiezioni sugli incassi per questa imposta mostrano un incremento. In questo contesto positivo per il turismo, nonostante gli effetti della crisi economica siano evidenti nel Polesine, il bilancio previsionale triennale del Comune di Porto Tolle ha già stanziato per il turismo 928.417,85 euro nel 2016, 416.806,47 euro nel 2017 e 413.718,30 euro nel 2018.  Così ci siamo impegnati a portare valore reale alla rete dei servizi turistici e al territorio, assieme alle tradizionali vocazioni alla pesca e all’agricoltura. Porto Tolle vuole diventare sempre di più territorio per turisti, rafforzando l’attrattività turistica, sostenendola nella sua crescita, anche di fronte alle situazioni che possano compromettere o mettere a rischio l’immagine delle attività turistiche. In questo contesto e nell’assenza di strutture idonee, ferme restando le eventuali manifestazioni di interesse da parte di privati, da valutare in base a requisiti strutturali e gestionali, che finora non sono stati dimostrati secondo le normative dalle proposte manifestate, al Comune di Porto Tolle mancano le caratteristiche per assicurare alla rete territoriale di accoglienza i servizi minimi necessari.  Il sindaco Claudio Bellan

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