Rovigo

Biometano a Canaro-La serata con gli esperti conferma e rafforza le preoccupazioni dei cittadini su salute e impatto del progetto sulla qualità della vita.

CANARO-(RO)-L’appuntamento, organizzato e fortemente voluto dal Comitato Salute e Territorio per il Futuro di Canaro, ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di cittadini presenti in sala, in aggiunta a quelli che hanno seguito l’incontro in streaming attraverso la pagina Facebook del Comitato.

L’incontro, moderato da Luca Biasioli, giornalista di Rovigo News, ha consentito ai presenti di venire a conoscenza di numerosi aspetti negativi derivanti dal progetto, in particolare in riferimento ai rischi per la salute, presentati in maniera dettagliata dal Prof. Gianni Tamino, docente di biologia generale e fondamenti di diritto ambientale dell’UNIPD e membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente. Tra questi, ad esempio, l’aumento esponenziale delle polveri dirette derivanti dalle emissioni inquinanti immesse nell’aria e alle conseguenze indirette causate dall’ aumento sproporzionato della circolazione in paese di mezzi pesanti per il trasporto dei reflui da utilizzare per l’impianto, del biometano prodotto e del digestato, che non necessariamente verrebbe utilizzato come fertilizzante; un rischio esponenziale per la salute dei cittadini che non trova giustificazione se si considera che l’indice di efficienza di impianti di questo tipo è di 1:1,4, numeri che ben si allontanano da quelli risultanti da altre fonti di produzione energetica pulita.

Ad aggiungere perplessità riguardo al progetto e ai suoi effetti sulla qualità della vita dei cittadini sono inoltre le carenti informazioni progettuali riguardanti la ricetta per la produzione del biometano, ricetta che attualmente presenta elementi con un altissimo grado di variabilità nella loro composizione e, di conseguenza, nei cattivi odori comunque emessi dall’impianto. Ulteriori incertezze in relazione al progetto riguardano la tipologia di società proponenti: si tratta spesso, a detta degli esperti, tra cui l’Avvocato Debora Stoppa, di neonate società, con capitale sociale irrisorio e composte da “scatole cinesi” che solo dopo numerosi accertamenti riconducono a nominativi effettivi. Un impatto – insomma – quello del progetto, che non trova motivazioni sensate e che ha spinto molti dei partecipanti alla serata di mercoledì a chiedersi quali e quanti fossero i beneficiari di questa proposta, se è vero che: l’impianto non porterà posti di lavoro, inciderà significativamente sulle condizioni ambientali e creerà disagi per gli abitanti sia per i cattivi odori, sia per la viabilità del paese.

A chiusura dell’incontro il Comitato, nella persona della sua presidente, Giulia Ghinello, ha ribadito l’importanza di non abbassare la guardia rispetto al progetto ed ha manifestato nei confronti dell’Amministrazione Comunale, nell’interesse di tutti i cittadini, il massimo supporto possibile per fermare la proposta realizzativa dell’impianto. Presenti o in collegamento per l’occasione tra gli oratori della serata anche diversi rappresentanti di Comitati sorti per le stesse preoccupazioni in paesi limitrofi, come l’Architetto Carlo Costantini del Comitato Ambiente e Sviluppo Cavarzere, Marlis Ratschiller del Comitato No Biometano a Papozze, e Vanni Destro, della Rete dei comitati Polesani a difesa della salute e dell’ambiente, che attraverso esperienze e testimonianze dirette hanno contribuito ad ampliare la conoscenza dei cittadini in merito alle conseguenze di impianti come quello proposto a Canaro.

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