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EMERGENZA COVID – CARENZA DI PERSONALE – SANITA’ PUBBLICA E PRIVATA.

TRECENTA-(RO)-DA MARZO, PER GLI OSPEDALI PUBBLICI,  ERA POSSIBILE AVERE SUPPORTO ANCHE DEL PERSONALE E  DEI LOCALI DEGLI OSPEDALI PRIVATI.  E’ STATO RICHIESTO E REALIZZATO?

E’ sempre difficile intervenire su questi argomenti, ma almeno per certe situazioni non si può farne a meno. La grave carenza di personale, è uno dei problemi più vecchi e gravi nelle strutture sanitarie pubbliche  del Veneto.   E’ un  disastro da imputare soprattutto a Zaia e  alla Lega, che dal 2005 occupa la poltrona di Assessore Regionale alla Sanità. A conferma di ciò, basti pensare che il Sindacato dei Medici del Veneto, ANAAO, fa risalire questa carenza a più di 10 anni fa.  Ma il problema del personale ha assunto tinte ancor più  tragiche in questo 2020, anno di pandemia COVID,  che ha costretto gran parte del personale ospedaliero (quasi tutto pubblico) a lavori ed orari incredibilmente gravosi e prolungati nel tempo. Insomma, in Veneto mancherebbero almeno 1.300 medici e 2.500 infermieri!!! Cosa ancor più grave in questo momento particolarmente drammatico.

Vediamo anche altri fatti, che meritano spiegazione. Per la gravissima crisi COVID, il Governo ha giustamente emanato il Decreto n. 18 del 17 Marzo 2020, che all’art. 3  recita:“Al fine  di  fronteggiare  l’eccezionale  carenza  di  personale medico e delle professioni sanitarie, in  conseguenza  dell’emergenza dovuta alla diffusione del COVID-19 … …..le  strutture private, accreditate e  non,  su  richiesta  delle  regioni ….. o delle  aziende  sanitarie, mettono a disposizione il personale sanitario in servizio  nonche’  i locali e le apparecchiature presenti  nelle  suddette  strutture.  Le attività rese dalle strutture private di cui al presente comma  sono indennizzate…” Anche in seguito a ciò, la Giunta Regionale capeggiata da Zaia,  il 7 Aprile 2020, ha doverosamente licenziato la Delibera n. 444, che in alcune parti  conferma gli indirizzi del Governo e ha chiaramente definito che i privati orientano “la propria attività, in relazione agli indirizzi della programmazione regionale e locale e agli effettivi bisogni dei cittadini…”.

Domande:Quale orientamento ai privati ha di fatto dato la Regione, visto che in Polesine, con la  conversione in Ospedale Covid del San Luca di Trecenta,  in quel nosocomio non si ha più la precedente normale erogazione di servizi per l’intero Alto Polesine e ora la pandemia ha aggiunto problematiche pesanti, inserite nell’ operatività anche dell’Ospedale pubblico di Adria? Perché la Regione non ha fatto l’ospedale Covid in uno degli ospedali privati polesani o almeno strutture di supporto come quelle invece collocate recentemente ad Adria, visto che il Governo prevedeva l’uso anche dei  locali dei centri privati?

– La Regione Presieduta da Zaia e l’ULSS 5 Polesana diretta da Compostella, per aiutare il personale super-sacrificato negli ospedali pubblici, hanno sospeso parte delle convenzioni con i privati e chiesto di poter avere in servizio negli ospedali pubblici, medici, infermieri, tecnici e OSS, liberati da impegni nelle cliniche private? Così come previsto dalla DGRV 444/2020?  E se non l’hanno fatto ci spiegano perché, non si sono bloccate in modo ragionato e  concordato,  convenzioni con i  privati,  fatto che avrebbe potuto  liberare molti  operatori di centri privati, utilissimi per aiutare i loro colleghi super-sacrificati degli ospedali pubblici? Guglielmo Brusco – Rifondazione Comunista  Polesana 

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