Porto Tolle

Convegno “del riso”.

PORTO TOLLE-(RO)-Nella mattinata di sabato 16 settembre nell’ambito della XIII edizione della Festa del Riso di Porto Tolle a Santa Giulia, presso l’azienda agricola Rosetti, si è tenuto il consueto convegno “del riso”, quest’anno incentrato sul cambiamento climatico e sulle sue ripercussioni nel settore agricolo.
L’appuntamento, organizzato dall’Assessore alle Politiche Agricole Tania Bertaggia, con la collaborazione di Condifesa Rovigo, è stato occasione di incontro e dialogo tra istituzioni e rappresentanze del settore.
A presenziare al convegno il Presidente della 9ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare)Senatore Luca De Carlo, l’Assessore Regionale Cristiano Corazzari, il Consigliere della Regione Veneto, membro della III Commissione alle politiche agricole Laura Cestari, il Presidente del Consorzio Condifesa Rovigo Mauro Giuriolo. Per la parte scientifica è intervenuto  il Dott. Antonio Frigioni, Insurance & Agrometeorology Manager di Radarmeteo.

L’Ass. Tania Bertaggia: “Questa mattina abbiamo voluto dedicare un incontro mirato a valutare quali siano le strade percorribili per gestire il rischio derivante dal Cambiamento Climatico in ambito agricolo. L’impresa agricola deve trovare soluzioni per prevedere e prevenire gli effetti dannosi che possono derivare da eventi avversi legati al lcambiamento climatico”. L’Ass. Corazzari: “La presenza oggi di Carlo Salvan, neo presidente regionale di Coldiretti, la più importante organizzazione agricola della regione con oltre 45mila iscritti, dà un segnale di vicinanza al Polesine. Oggi se un’azienda agricola non dispone di strumentazioni adeguate difficilmente può crescere e resistere ai cambiamenti imposti dal clima. Le istituzioni non possono permettersi di inseguire le emergenze. Servono investimenti mirati per prevenire il rischio. Il Polesine è la terra con il maggiore rischio di alluvioni, eppure ad oggi è quello che meglio sopravvive agli eventi atmosferici eccezionali. Questo perché negli anni sono state adottate infrastrutture adeguate. Abbiamo con noi il presidente del Consorzio di Bonifica Adriano Tugnolo, che in questi mesi sta lavorando alla realizzazione di misure di contenimento dei fenomeni ora di siccità, ora di eccessiva piovosità”.

“Siccità, temperature minime in primavera, precipitazioni torrenziali, dimensioni record europei di chicchi di grandine e vento nella provincia di Rovigo – questo il tema dei dati portati dal dott. Frigioni di Radarmeteo -. Le conseguenze immediate sono distruttive, in un’ottica futura l’unica via percorribile è quella che porti al contenimento dell’emissione di anidride carbonica. In ogni caso, anche nelle ipotesi migliori, si avrà un’ulteriore recrudescenza dei fenomeni a cui abbiamo già assistito. Le soluzioni possibili sono l’applicazione di resilienza climatica in termini socio-ecologici, e l’agricoltura smart, che piggi dunque su nuove tecnologie di efficientemento dei sistemi come quello irrigazione o antigrandine. Esistono applicativi per previsioni climatiche accurate che possano essere di supporto ai processi decisionali e assicurativi”. Il Senatore De Carlo: “Il tema del rapporto tra i cambiamenti climatici e l’agricoltura è tanto interessante quanto complesso. Ciò impone un approccio ai problemi che sia globale. Dobbiamo adattare il nostro sistema ai cambiamenti in atto. La politica deve fare la sua parte. Adottando strumenti innovativi come l’emendamento sulle terre, per lavorare sulle piante per avere prodotti che abbiamo bisogno di meno acqua, meno fitofarmaci o come l’istituzione del Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale”.

Il presidente Salvan: “I dati a disposizione devono essere sviluppati in termini di investimento e non solo per ristorare le aziende. Gli agricoltori europei non devono essere criminalizzati ma accompagnati nella lotta agli effetti del cambiamento climatico”. Il presidente del Consorzio di Bonifica Tugnolo : “Oggi il nostro territorio conta 528 ettari di risaie, 20 anni fa ce n’erano 20mila. La coltura del riso richiede ingenti quantità d’acqua. Se vogliamo bene al Delta del Po, dobbiamo effettuare una barriera sul Po di Pila per far sì che l’acqua del mare non risalga  il fiume”. 

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