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DA “SVERGOGNATA” A “SANTA” E VICEVERSA, È UN ATTIMO.

ROSOLINA MARE (RO) – Incalzante da togliere il fiato, arguta da strappare un sorriso, profonda da far traballare, ma, soprattutto, capace di riempire la scena solo con un tailleurino grigio bon ton ed un pouf rosso. È stata magnifica e lungamente applaudita (ma come poteva essere diversamente?) la prova teatrale di Antonella Questa, un caposaldo del teatro contemporaneo, che si è cimentata in una pièce scritta ed interpretata da lei stessa, “Svergognata”, ieri sera 29 luglio, per la rassegna Tra ville e giardini 2021, a Rosolina Mare.

L’assessore alla Cultura e comunicazione del comune più turistico del Polesine, Anna Frasson, ha omaggiato l’attrice di un bouquet di fiori a ricordo della serata.

Il pezzo teatrale è la storia, normale, di una famiglia perfetta stile amor borghese, vista in soggettiva dalla moglie: Chicca e Guido con i due figli. I concetti di “ donna per bene” e “svergognata” sono ben definiti nella testa di Chicca, forse inculcati da un normale perbenismo della madre, oppressiva, che però, come tutti i predicatori, razzola male. Un tradimento “virtuale” di Guido con la “svergognata” Miriam, porta Chicca a ricercare strategie per riconquistare il marito e salvare il matrimonio. “Separarsi sarebbe da svergognata!” Ma con tutti i colpi di scena di una vera commedia brillante, si rovescia la prospettiva e le “svergognate” sono ovunque e da nessuna parte; anzi, si scambiano il posto con le “donne per bene”. Una ex pornostar Cristiana, fa a Chicca un corso accelerato per recuperare la propria sessualità e, soprattutto, l’amore per sé stessa. A questo punto, non ha più bisogno di correr dietro al marito, alla casa, ai figli, alla quotidianità, di sentirsi realizzata solo guardando gli altri e ascoltando i loro desideri, ma comincia a considerare ciò che vuole lei. Una rinascita della vera donna che è dentro ogni donna.

 

Come un carrarmato che nulla può fermare, Antonella Questa sale sul palco da sola e tiene in apnea lo spettatore senza mai una pausa, dalle mattinate di Chicca, scandite per orario e compito, ai dialoghi in palestra con le amiche di varie cadenze dialettali su matrimonio e tradimenti; il tentativo plateale di spiegazione del marito; le conversazioni abbacchianti con la madre piemontese; le chiacchere “senza peli” sulla lingua dell’estetista cubana, mentre depila “la natura”; l’inarrivabile Cristiana ex pornostar e le lezioni in guepière con le roselline… . Ma quanti sono su questo palco? Tutti i personaggi della storia, con i loro gesti, la loro fisicità e le loro inflessioni vocali, eppure è una sola: nel suo tailleur grigio, spaventosamente brava, brillantemente padrona della scena, strepitosa Antonella Questa. Recita con la voce e col corpo: la coreografia è appositamente studiata. I suoi occhi brillanti bucano il proscenio e lo spettatore si sente quasi osservato. Si ride come solo la quotidianità ben raccontata può far ridere e ci si sente chiamati in causa, provocati a pensare come noi avremmo reagito al posto dei personaggi. Risuonano dentro le parole di Cristiana: “certe parole, a forza di usarle, ti restano nel cervello e finisci per crederci”. E intanto la ex pornostar muore sotto i ferri di un difficile intervento chirurgico, ma la vediamo in Paradiso… ha fatto tanto bene! Tra ville e giardini da appuntamento ancora col grande teatro martedì 3 agosto, alle 21.30, alla chiesa del Traghetto di Santa Maria in Punta, con Maria Paiato in “L’avvelenatrice”.

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