Scuole

Gli studenti della scuola “Papa Giovanni XXIII” a lezione di Economia!

ROVIGO-Gli alunni della classe quinta C, nel proseguire il loro percorso di alfabetizzazione economico finanziaria, sono andati a visitare la centralissima filiale di RovigoBanca. La scuola primaria da sempre si occupa degli alunni ma non solo insegnando a leggere, scrivere e far di conto. Infatti, grazie alla collaborazione in essere tra RovigoBanca e l’Istituto Comprensivo Rovigo 3, alla Scuola primaria “Papa Giovanni XXIII” si va oltre, proponendo riflessioni e percorsi significativi anche in… Economia.

Immaginate i piccoli alunni che parlano dell’Euro, discutono su come risparmiare e imparare a gestire meglio il proprio denaro o come entrare nelle banche per approfondire la loro conoscenza. É quello che accade con gli alunni della quinta C che, dopo aver avviato lo scorso anno un percorso di alfabetizzazione economica e finanziaria ed aver compreso, attraverso le favole, l’importanza del risparmio e dell’uso consapevole del denaro, quest’anno hanno proseguito il loro cammino di approfondendo dei fondamenti dell’economia. L’incontro in aula è servito per raccontare la storia della moneta, dal baratto a internet. I giovani studenti hanno imparato a prendere confidenza e a destreggiarsi con definizioni e concetti tutt’altro che semplici da comprendere: valore “riconoscibile”, valore “costante”, valore “reale”, valore “nominale” ed altre astrazioni. Gli alunni della primaria “Papa Giovanni XXIII”, grazie al progetto “RovigoBanca incontra la Scuola”, hanno avuto modo di confrontarsi sulle tematiche legate al baratto, alla compravendita, al valore del prezzo di un bene. L’incontro in classe con Bruno Candita, responsabile del progetto promosso dalla Banca di Credito Cooperativo rodigina, ha permesso che la passione per l’economia aumentasse sempre più. Ciò è stato facilitato dall’ampio utilizzo di riflessioni vicine alla vita di tutti i giorni, quali quelle del risparmio o del bilancio di una famiglia, o temi proposti in programmi televisivi attraverso notizie sul bilancio di un’impresa o dello Stato. E per poter meglio capire il valore della moneta, alla fine, i bambini sono andati… in banca. Martedì 4 giugno, infatti, tutta la scolaresca accompagnata dalle docenti di classe hanno visitato la filiale di RovigoBanca sita in Corso del Popolo. Gli alunni sono stati accolti calorosamente dal direttore, Simone Settoli, e dallo staff messo a disposizione dalla banca: Marina Cosentino, Paolo Osti, Lucia Bellini e Francesco Menon, con i quali hanno potuto visitare i vari ambienti e soddisfare le loro curiosità ponendo varie domande. I bancari hanno spiegato che la loro filiale, grazie alla tecnologia, è multicanale, ossia consente di servire la clientela in diverse modalità cercando di limitare al massimo le difficoltà nell’utilizzo dei servizi proposti. Agli alunni è inoltre stato spiegato che la banca “vende” i soldi, non li fabbrica. Il denaro a loro disposizione proviene dai risparmi dei clienti, dagli stipendi, dalle pensioni depositati e dagli investimenti fatti e vengono utilizzati per erogare finanziamenti, mutui e prestiti. Su questi servizi la banca ottiene un guadagno attraverso gli interessi. Ciascun cliente può gestire i propri risparmi attraverso un conto corrente o un libretto di deposito.

​Ovviamente, le casseforti, gli armadi blindati e i sistemi di sicurezza hanno catalizzato maggiormente l’attenzione dei bimbi. Grande interesse hanno mostrato gli alunni quando lo staff di RovigoBanca ha spiegato il funzionamento di un bancomat: un vero e proprio computer! Ma la meraviglia è aumentata nel vedere l’interno del bancomat e la cassaforte. E che dire di quando l’intera scolaresca è scesa a visitare il caveau della banca? Lo stupore è stato reciproco, sia per i bimbi che per i bancari. Molte le domande dei ragazzini sollecitate dalla loro stessa curiosità infantile a cui è stata fornita adeguata risposta. A conclusione della visita i rappresentanti della banca hanno mostrato grande apprezzamento e meraviglia per l’attenzione dei ragazzi, sapientemente preparati dalle loro insegnanti, verso un sistema così complesso, articolato e futuristico. Per molti dei presenti è stata un’esperienza unica che ha sottolineato l’importanza di una scuola “attiva” che collabora con il territorio che la circonda.

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