PoliticaPorto ViroSuccede in città

L’assessore alle politiche sociali commenta il momento no della politica Portovirese.

PORTO VIRO-Marialaura Tessarin-Assessora alle politiche di genere-La situazione politica che ci siamo ritrovati a gestire dopo le dimissioni degli assessori Mantovan, Marangon e Crivellari mi crea non poco disagio e dispiacere. Dispiacere per come sono andate le cose dopo cinque anni di collaborazione, di cose fatte, non fatte, di progetti condivisi, di obiettivi raggiunti, di discussioni sicuramente accese ma anche di dialoghi chiarificatori, con persone che, nonostante le appartenenze politiche diverse, ho sempre stimato. È una frattura emotiva la mia, oltre che politica, che traccia la fine di un capitolo e inevitabilmente l’inizio di un altro; perché quando qualcuno abbandona, in qualsiasi circostanza, ci si porta sempre a casa un senso di vuoto. Ci credevo, in questa squadra. Ci credevo fortemente in questo progetto amministrativo di cui mi ritengo fondatrice insieme ad altri amici, e che ho coltivato giorno dopo giorno, per cinque anni, a fianco dei miei colleghi assessori e consiglieri e soprattutto della sindaca Maura Veronese.

Da assessore e appassionata di politica ormai da tanti anni, ritengo opportuno intervenire per fare un po’ di chiarezza in mezzo al calderone di dicerie, voci di corridoio e informazioni errate che in questo momento vengono dispensate su giornali e social con tanta generosità: nessuno ha mai impedito a nessuno di partecipare alle riunioni di Giunta. La richiesta dell’ ormai ex assessore Mantovan di pretendere che le convocazioni di Giunta avvenissero formalmente per iscritto e con preavviso è stata accolta. La sindaca ha provveduto nell’immediato, ma nonostante ciò l’assessore Mantovan è risultata assente. Io ero chiaramente presente alla giunta, e tra l’altro non riesco a spiegarmi l’atteggiamento dei due ex colleghi assessori Marangon e Crivellari che escono di scena dopo le lodi sperticate al sindaco, riconoscendo e ammettendo di fronte alla sottoscritta e di fronte al segretario comunale la capacità amministrativa di Maura Veronese ribadendone la stima personale e politica, e dichiarando sommessamente e con un certo imbarazzo di non aver onorato sufficientemente il loro ruolo, soprattutto negli ultimi tempi. Parole loro, non mie. Quindi, alla luce di questo, di cosa stiamo parlando? Mi pare evidente che siamo di fronte ad una questione prettamente politica, ma di quella con la “p” minuscola purtroppo, che non si occupa dei temi, degli argomenti e dei problemi, ma che ha a che fare con le velleità e le scelte personali di qualcuno. Che, per carità, anche questo è legittimo, se avviene nel rispetto degli altri ma soprattutto della cittadinanza che è doveroso sia informata correttamente sulle dinamiche che si sono susseguite negli ultimi mesi. 

Non posso inoltre non citare l’episodio legato alla Giunta di qualche settimana fa convocata dal dottor Marangon Fabrizio in qualità di assessore anziano impugnando lo strumento dell’ annullamento in autotutela, Giunta alla quale la sindaca non è stata invitata, un episodio surreale dove con molto rammarico ricordo l’insistente pressione che i miei ex colleghi hanno esercitato su di me, tentando di convincermi a voltare le spalle a questa amministrazione. Provo molta delusione, devo dire, soprattutto per l’amicizia, la stima reciproca e il legame personale che in questi ultimi cinque anni si era instaurato con ciascuno di loro. Io chiedo serietà e sincerità, non tanto per me ma per la cittadinanza che di fronte a tutto ciò è sempre più disorientata. Le rotture in ambito politico esistono; Mantovan, Marangon e Crivellari, hanno fatto la loro mossa, ed è lecito che abbiano ambizioni o progetti diversi, ma quando si decide di rompere lo si fa sul piano politico; ci si divide sui temi, sulla visione politica, mantenendo alto il livello della discussione, generando anche scontri importanti ma sempre in virtù dell’interesse della cittadinanza. E possibilmente in tempi congrui, non a due mesi dalle elezioni, perché a questo punto i cittadini non ci credono più.

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