Porto ViroSuccede in città

La testimonianza di Rosaria Costa-Educare alla consapevolezza contro le mafie.

PORTO VIRO-(RO)-Rosaria Costa, vedova di uno degli agenti della scorta di Giovanni Falcone, ha incontrato stamattina gli studenti dell’Enaip di Porto Viro nell’oratorio Salesiano di San Giusto. Insieme a lei il Dirigente Superiore della Polizia di Stato Giovanni Battista Scali.

“Le mafie non devono essere viste come realtà lontane” e “l’impegno della Questura di Rovigo è quello di rendere gli studenti cittadini consapevoli”, le parole del Questore all’evento che si inserisce nel percorso formativo “la mafia non è cosa nostra”. Iniziativa che ha registrato la partecipazione del Vice Prefetto Valeria Gaspari, del Colonnello della Guardia di Finanza Ferdinando Mazzacuva, del Maggiore dei Carabinieri Pietro Gatto, del presidente del Consiglio Comunale di Porto Viro Stefano Permunian, del sindaco di Porto Tolle e in rappresentanza della provincia Roberto Pizzoli, del Direttore Operations Enaip Veneto Alessandro Tevarotto e responsabile unità operativa Federico Paralovo. “Oggi sono gli occhi e la voce di Vito”: così ha iniziato il suo racconto Rosaria Costa, parlando di quel 23 maggio 1992. La data in cui il marito Vito Schifani perse la vita nella strage di Capaci, insieme al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Una testimonianza dal forte impatto emotivo, seguita dalle domande degli alunni e alunne. E alla domanda di un ragazzo se crede ancora nella giustizia, Rosaria ha risposto “Certo, mi sono fatta regalare la spilla dal questore. Se non crediamo nelle istituzioni siamo allo sbando. Dobbiamo avere delle regole , credere, intanto in noi stessi, ed essere delle brave persone. Abbracciate la scuola e la famiglia. Parlate con chi vi sta vicino quando avete qualcosa che non va, i professori vi aiuteranno. Confidatevi quando avete un problema. Dobbiamo credere nelle istituzioni”.

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