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Solidarietà al medico aggredito a Chioggia.

Il Veneto che Vogliamo -“Cosa significa essere un medico nero a Chioggia nel 2021”.  Inizia così il post della moglie del medico aggredito a Chioggia il 2 giugno. Segue la descrizione di ciò che è accaduto. E ciò che è accaduto è agghiacciante, brutale. Sembra l’Alabama del 1800, l’Alabama del Ku Klux Clan.
 
È accaduto che il medico è stato aggredito, offeso, sequestrato, minacciato di morte, inseguito. È accaduto mentre stava svolgendo il suo lavoro: visita fiscale. La persona non era a casa, è arrivata avvisata da qualcuno e da lì è iniziata la delirante sequenza di brutalità, mentre i vicini guardavano. Come uno spettacolo. L’indifferenza attorno è ancora più agghiacciante. Gente che osserva senza muovere un dito. C’è da vergognarsi. Ma non da stupirsi. Sono anni che la destra in Italia butta benzina sul fuoco dell’odio razziale. Un mestiere che hanno ereditato dal benito, il ducetto, di cui esaltano le doti e ne vantano l’eredità. Quello che succede a Chioggia viene da lì e dall’indifferenza, dal clima di lassismo che per anni ha tollerato le manifestazioni fasciste.
 
Abbiamo chiesto le dimissioni della Donazzan, assessora in regione nota per cantare faccetta nera e per prendere posizione contro i transgender. Ed è ancora li. Abbiamo chiesto le dimissioni di Furlanetto, consigliera comunale  ad Adria che si dice contenta di essere SS. Ed è ancora lì. Le dimissioni non vengono date. La maggioranza in questa regione li vota e sostiene. Noi siamo con quella parte che non è razzista e che vede il pericolo, l’abisso nel quale stiamo entrando tollerando tutto ciò. Saremo sempre un baluardo contro l’odio razziale. Esprimiamo solidarietà e vicinanza morale al medico aggredito e alla sua famiglia. C’è altro in Veneto rispetto a quanto avvenuto a Chioggia. È un altro che deve prendere sempre più voce. Nessuna tolleranza e indifferenza verso l’odio  razziale che pascola nell’ignoranza e nel fascismo. Il Veneto che Vogliamo Movimento civico e popolare veneto.
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