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TRA VILLE E GIARDINI-Una magistrale Maria Paiato incarna “L’avvelenatrice” di Éric-Emmanuel.

S. MARIA IN PUNTA-ARIANO (RO) – Magistrale, magnifica, mattatrice. Un’ora e mezza di racconto, interpretazione, gesticolio teatrale, cambio di registri vocali, senza mai calare la tensione e senza mai perdere uno solo, dei tanti occhi, tutti incollati sulla sua figura essenziale, che ha dominato la serata dal centro delle luci del palco. Una performance superlativa, quella di Maria Paiato, icona del teatro italiano (e non si può non ricordare: polesana doc), che ieri sera, 3 agosto, per Tra ville e giardini ha portato in scena il racconto “L’avvelenatrice” dello scrittore franco-belga Éric-Emmanuel Schmitt. Nuovo teatro dell’evento, la chiesa di S. Maria in Punta di Ariano, che ha fatto da scenografia perfetta a quella diabolica Marie Maurestier, protagonista della novella di Schmitt, che attorno alla chiesa di Saint Sorlin en Bugey, vive una storia d’amore tra il metafisico e la psicopatologia col giovane e aitante padre Gabriel.

Un personaggio femminile mefistofelico, ma dannatamente simpatico, come tutto quello che è dichiaratamente cattivo. D’altra parte è proprio il suo creatore, per bocca dell’interprete Maria Paiato, a spiegare perché una tal donna possedesse “l’ambiguità essenziale che fa sognare il pubblico”: l’incoerenza tra il fisico ed i crimini che le erano stati ascritti (l’uccisione di tre mariti e forse di un amante); tra “l’aspetto di donna senza desideri” e tre matrimoni per amore con uomini più vecchi; “una che non aveva mai avuto l’aria da giovane neanche da giovane” come poteva essere al centro di tresche scabrose? “I conti non tornavano”, concludono Schmitt-Paiato. E la simpatia dell’attrice per questa settantenne arcigna e rinsecchita dalla “camminata beccheggiante”, è palpabile e trasmessa al pubblico. Paiato si diverte proprio, ad evidenziare le pieghe contraddittorie dell’animo di Marie Maurestier; ad immaginarne la voce, quella di tutta una letteratura infantile che ha per protagoniste vecchie streghe col loro “famiglio” (non per caso,  Marie Maurestier ha una gatta). Ne riproduce la meraviglia del nuovo sentimento d’amore per il prete e la contraria durezza dello sguardo assassino verso il nemico. Nel srotolare il personaggio davanti agli spettatori, sottolinea le situazioni imbarazzanti al limite del divertente e suscita inevitabili scoppi di risa nel caratterizzare le distorsioni quasi patologiche dello spirito di Marie. Veramente un personaggio che lascia spazio all’introspezione, dove Maria Paiato si cala a piè pari e dà sfogo all’infinita gamma di sfumature che hanno fatto quella grande attrice che è. Un vero spettacolo, al di là del racconto, la cui potenza si spegne nel ritorno alla vita “normale” della vecchia Marie. Tutto il pubblico è stato partecipe di questa novella ed ha applaudito lungamente l’immensa attrice. Tra ville e giardini riparte col concerto “Between the lines” dei Quintorigo, domenica 8 agosto, alle 21.30 in piazza Cavour ad Adria.

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