CarabinieriRovigo

Carabinieri Tutela del lavoro Venezia-Controlli in provincia di Rovigo.

ROVIGO-Nell’ultimo trimestre i Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato Lavoro) di Rovigo, nell’ambito dei controlli finalizzati a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso, del controllo della regolare occupazione dei lavoratori ed alla verifica del rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ha intensificato i controlli nei settori della cura della persona, agricolo e manifatturiero.

L’esito dei controlli svolti sull’intero territorio provinciale, congiuntamente alle Stazioni Carabinieri del Comando Provinciale di Rovigo ed a personale del competente Ispettorato Territoriale del Lavoro, ha consentito di individuare inadempienze in materia lavoro e di sicurezza sui luoghi di lavoro quali: mancata redazione del Documento di Valutazione dei Rischi, omessa formazione/informazione sulla sicurezza dei lavoratori, violazioni in materia di prevenzioni incendi, violazioni in materia di videosorveglianza sui luoghi di lavoro e controllo dei lavoratori e l’impiego di lavoratori subordinati senza preventiva comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro.

Sono stati effettuati accessi ispettivi presso attività (operanti nel settore dei servizi alla persona, nel settore agricolo e manifatturiero) individuate a seguito di attività info-operativa sequenziale all’analisi di dati provenienti dall’Arma territoriale, dall’ Ispettorato Territoriale del Lavoro e dall’esame di banche dati. I comuni interessati dai controlli ispettivi che hanno consentito di far emergere le principali irregolarità sono stati Adria, Porto Tolle e Papozze. Sono stati 10 i lavoratori risultati “in nero”. Sono stati 3 i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale adottati dal NIL Carabinieri di cui 1 per gravi motivi di sicurezza e 2 per lavoro “nero”. I reati e le violazioni in materia di sicurezza accertate sono stati 8, complessivamente sono state irrogate sanzioni e ammende per 60.000 euro circa.

Sono stati 3 i titolari di azienda deferiti in stato di libertà, di cui:

Un datore di lavoro, proprietario di una barberia sita nel Comune di Adria, per violazioni in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, quali la mancata redazione del Documento di Valutazione dei Rischi, omessa formazione/informazione sulla sicurezza dei lavoratori, violazioni in materia di prevenzioni incendi, violazioni in materia di videosorveglianza sui luoghi di lavoro e controllo dei lavoratori e per aver occupato alle proprie dipendenze un lavoratore straniero, senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, irregolarmente presente sul territorio nazionale, in quanto privo del permesso di soggiorno, e ne ha favorito la sua permanenza ponendo in essere la sua rappresentazione alla Pubblica Amministrazione di fatti non veritieri, attraverso la presentazione della domanda d’ingresso tramite la Procedura Flussi anno 2022. Nella circostanza veniva emesso provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale sia per gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro che per lavoro nero. Veniva applicata infine la maxi-sanzione per lavoro nero per l’impiego di un lavoratore senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro;

 – Un datore di lavoro, proprietario di un’azienda agricola sita nel Comune di Porto Tolle, per aver occupato alle proprie dipendenze due lavoratori stranieri, senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, irregolarmente presenti sul territorio nazionale, in quanto privi del permesso di soggiorno. Veniva applicata infine la maxi-sanzione per lavoro nero per l’impiego di due lavoratori senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro;

– Un datore di lavoro, proprietario di un laboratorio tessile sito nel Comune di Papozze, per aver occupato alle proprie dipendenze sette lavoratori stranieri, senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, di cui due irregolarmente presenti sul territorio nazionale, in quanto privi del permesso di soggiorno. Nella circostanza veniva emesso provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per lavoro nero e veniva applicata infine la maxi-sanzione per lavoro nero per l’impiego di sette lavoratori senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro.

Commenta tramite Facebook
Condividi con i tuoi amici