Adria

Insieme per ricordare-Giornata della Memoria delle vittime del Covid ad Adria.

ADRIA-(RO)-Oggi, in occasione della giornata della memoria per le vittime del covid sono stati due i momenti celebrativi ad Adria. Il primo si è svolto in mattinata davanti all’ospedale civile, alla presenza delle autorità civili locali, le forze dell’ordine,i vigili del fuoco, i rappresentanti religiosi, tra cui Don Matteo De Mori, Don Rossano Marangoni, Don Mario Lucchiari, i vertici del Centro Servizi Anziani e alcuni cittadini.

Nell’occasione il Direttore generale dell’Ulss 5 Polesana Pietro Girardi, ha commentato “In Polesine per il Covid, hanno perso la vita 916 persone. Doverosa è la riconoscenza verso tutte le donne e tutti gli uomini del personale sanitario e dello Stato, nella nostra Regione come nel resto d’Italia, che hanno dato un contributo fondamentale nella lotta e nella vittoria contro la pandemia, talvolta a prezzo della loro stessa vita. Il virus ci ha insegnato una cosa: in un mondo che vuole innalzare muri, la natura ci ha dimostrato che i confini non esistono”.

Nel suo intervento il referente del gruppo di protezione civile di Adria, Marco Passarella ha commentato, Sono stati due anni e mezzo di servizio, l’emergenza più lunga a cui abbiamo partecipato. Migliaia di ore /uomo dedicate per servizio. Il coronavirus sicuramente ci ha segnati e ha lasciato degli strascichi, l’emergenza può essere considerata superata, ma dovremo ancora impegnarci per superarne le conseguenze. Per deformazione professionale il volontario di protezione civile, nonostante l’evento tragico, cerca di cogliere gli aspetti che in qualche modo lo motivano, lo fanno crescere, e continuare in questa missione che è essere di aiuto alla propria comunità. Facendo delle riflessioni con i colleghi alla fine di questa emergenza, un aspetto che ha gratificato moltissimo è aver riscoperto il legame e le relazioni con le persone, con i cittadini, legame che un po’ avevamo perso perché nel tempo la protezione civile si è professionalizzata, è diventata più tecnica. Questa emergenza invece ci ha messo nuovamente a contatto con le persone e con le loro esigenze, ci ha fatto lavorare insieme con tutte le realtà del volontariato che hanno risposto subito e non si sono mai lamentate nonostante le difficoltà, i rischi e la fatica. Abbiamo visto che tutte le istituzioni, enti, mondo del volontariato nel momento del bisogno hanno reagito e hanno saputo fare squadra per superare quest’epidemia. E’ testimonianza della nostra resilienza che ci permetterà non solo di farci superare questi momenti difficili, ma anche di prevenirli”. La cerimonia si è conclusa con un momento di preghiera.

Nel pomeriggio, altro momento significativo, si è svolto davanti all’ulivo della memoria, collocato nel giardino della struttura di Riviera Sant’Andrea. Un altro momento di riflessione e condivisione, avvenuto tra i vertici del Centro Servizi Anziani, i volontari della Croce Verde, i famigliari degli ospiti, alcuni cittadini e di Don Antonio Cappato per la benedizione di rito. G.F.

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