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Un giorno della memoria con gli studenti protagonisti.

ADRIA-Sindaco Barbierato-La video conferenza sul giorno della memoria organizzata dal Comune  in sinergia con gli istituti scolastici della città, è iniziata sulle note  di Theme from Schindler’s List, la colonna sonora dell’omonimo film di Steven Spielberg. Un brano  trascritto  e suonato  da Nicholas Nebuloni e Vanessa Bernardi, due giovani maestri di chitarra freschi di laurea con lode al conservatorio Antonio Buzzolla di Adria.  Una performance apprezzata dalle autorità collegate online, dagli studenti di una trentina di classi delle scuole superiori e dalla sala consiliare, dal   Sindaco Omar Barbierato  affiancato dalla consigliera Oriana Trombin e dal presidente del consiglio Franco Bisco. Il Sindaco, nel fare gli onori di casa, oltre ai complimenti ai due giovani maestri di chitarra  ha sottolineato il grande lavoro dei docenti nel preparare gli   studenti protagonisti del giorno della memoria.

Una  giornata iniziata con la cerimonia istituzionale in piazzetta San Nicola,   con la rappresentativa  contingentata delle forze dell’ordine e delle varie associazioni d’arma, combattentistiche, Anpi , alcuni cittadini  e il Sindaco che ha ricordato la recente scomparsa di Arduino Nali.Il  partigiano e alpino adriese, che ha vissuto gli orrori di Mauthausen.Il primo cittadino  nel corso della cerimonia   curata dal gruppo degli alpini, ha reso  omaggio alle vittime dell’olocausto con la deposizione della corona di alloro alla lapide situata sulla parete esterna  dell’abitazione della famiglia Ravenna, sterminata a causa delle leggi razziali.

Una vicenda  ricordata insieme alle storie di altre famiglie ebree integrate in Polesine e internate nei campi di concentramento, nel lavoro espositivo  di Alex Gurian, della 4C Sala e Vendita dell’istituto professionale di stato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”G.Cipriani”. A riflettere sul disagio che provarono i sopravvissuti dopo la deportazione, Asya Bortoloni della 4B Sala e Vendita, attraverso le opere letterarie  di Primo Levi. Giulia Beccheri della classe V E dell’indirizzo Odontotecnico dell’istituto di Istruzione Superiore “Cristoforo Colombo” ha argomentato con letture e riflessioni, arricchite da un elaborato in power point,   la realtà del campo di concentramento di Terezin, che durante la seconda guerra mondiale fu utilizzato dalle forze tedesche  per concentrare i maggiori artisti, pittori, scrittori, musicisti e tanti bambini. “Fare  memoria di quanto accaduto, accompagnato da riflessioni, come momento   di approfondimento è una presa di coscienza e di  impegno per costruire una società migliore e un futuro migliore”- ha evidenziato nel suo intervento Antonio Giolo, referente della biblioteca Comunale  che ha suggerito ai ragazzi dei testi disponibili nella biblioteca di piazza Bocchi. “I libri sono strumenti importanti per far capire il perché di quanto è accaduto ed evitare che  si ripeta”- un’affermazione sottolineata  dal sindaco Omar Barbierato nel suo discorso istituzionale e ribadito dal referente  della biblioteca-.

A  dare spunti di riflessione sul tema dell’indifferenza   Darja Gibbin della classe IV A-AFM, dell’istituto di Istruzione Superiore Polo Tecnico di Adria. ”Un atteggiamento che può spingere l’uomo ad essere complice di ciò che è stato fatto”- ha spiegato la studentessa attraverso le citazioni della senatrice a vita e cittadina onoraria di Adria, Liliana Segre.”Quanto accaduto dovrebbe far riflettere sull’atteggiamento che  ciascuno di noi, ancora oggi fa prevalere. Basti pensare, per fare un esempio, alla  condizione delle persone, soprattutto donne, che vivono in Afghanistan o di quelle che si trovano al confine tra la Bielorussia e la Polonia”. Riflessioni sul tema dell’indifferenza, argomentate dalla studentessa  e arricchite con  le parole di un’altra figura, Antonio Gramsci. La video conferenza è si è conclusa con gli apprezzamenti  del  Sindaco Omar Barbierato verso  i docenti e gli studenti per i lavori esposti e le note de” la vita è  bella”,  colonna sonora dell’omonimo film. Un brano emblematico interpretato  dai giovani Nebuloni e Bernardi “come segno  di speranza nel ricordo di un orrore, grazie ad una melodia serena ed un accompagnamento danzante”.

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