Porto Tolle-Concerto natalizio di altissimo pregio musicale nella chiesa parrocchiale di S. Nicolò.
“Antichi Organi del Polesine”Applausi meritati a Ca’ Venier per Lucia Porri e Stefano Ongaro
Sabato 17 dicembre, a Ca’ Venier (Porto Tolle), la Chiesa Arcipretale di San Nicolò Vescovo ha ospitato il quarto concerto della XIV edizione della rassegna “Antichi Organi del Polesine”. La manifestazione, organizzata da Asolo Musica ed inserita nel circuito regionale “Cantantibus Organis”, è stata realizzata grazie al finanziamento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Veneto, della Provincia di Rovigo e dei Comuni di Porto Tolle, Adria, Costa di Rovigo, Lendinara, Rovigo, Villanova del Ghebbo, con il sostegno economico di RovigoBanca. L’interessantissimo concerto organistico ha visto protagonista il duo composto da Lucia Porri e Stefano Ongaro che ha proposto un interessante accostamento: quello dell’organo, con uno strumento solista ad ancia, come il clarinetto. Questo tipo di abbinamento, per quanto insolito, non solo trova una buona letteratura nella musica del periodo tardo barocco e classico, ma riesce anche ad esaltare le potenzialità dei due strumenti nelle tante e diverse trascrizioni che gli stessi autori proposero quale mezzo di diffusione delle opere più significative. Ad aprire la serata il saluto del parroco Don Michele Mariotto che, dopo aver ringraziato il Comune di Porto Tolle e l’associazione Asolo Musica per aver reso possibile la realizzazione dell’evento, ha voluto dedicare il concerto al Santo Padre in occasione del suo ottantesimo compleanno. A seguire, l’intervento dell’assessore comunale alla cultura, Leonarda Ielasi, al cui impegno e forte determinazione si deve la realizzazione dell’evento. La Ielasi ha evidenziato il crescente successo di questa manifestazione che «oltre ad offrire l’opportunità di ospitare un concerto di grande levatura artistica, valorizza l’organo storico costruito nel 1887 da Giacomo Bazzani, allievo del celebre costruttore veneto di organi Gaetano Callido, del quale rilevò l’attività attorno al 1830: una splendida macchina sonora che merita di essere maggiormente conosciuta ma che, soprattutto, necessita di essere suonata più di frequente». L’esibizione del duo è stata preceduta da una breve introduzione degli artisti che ha consentito al pubblico di orientarsi in un viaggio musicale alla scoperta del repertorio proposto.
L’organo, nel corso della serata, ha assunto le vesti di una vera e propria orchestra, dando sfoggio dei suoi variegati registri per concertare in duo con il clarinetto. I due giovani promettenti musicisti hanno proposto un programma diviso sostanzialmente in due parti. Il repertorio della parte iniziale ha abbracciato musiche del periodo barocco e classico con l’esecuzione di brani di Henry Purcell, Johann Sebastian Bach, Johann Melchior Molter, Wolfang Amadeus Mozart, Carl Stamitz. Nella seconda parte del concerto, in ossequio alle imminenti festività, si è andati a planare sull’esecuzione di motivi popolari e sacri della tradizione natalizia tedesca e polacca: “Frohliche Weinacht uberall“, “Alle Jahre Wieder“, “Gloria in excelsis Deo“, “Carol of the Bells“, attraverso i quali la voce morbida ed avvolgente del clarinetto è giunta al cuore di chi era in ascolto. Sempre di grande impatto emotivo l’esecuzione di “White Christmas“, il celebre brano musicato da Irving Berlin e reso famoso dall’esecuzione di Frank Sinatra. Per quest’ ultimo brano, il timbro caldo del clarinetto ha sostituito in modo perfetto e raffinato la morbidezza della voce maschile scura e pastosa che caratterizza questo pezzo. Lucia Porri, all’organo, e Stefano Ongaro, al clarinetto, si sono dimostrati in gran forma, centrando l’obiettivo con una prestazione di assoluto rilievo. La già ricchissima sonorità timbrica dell’organo “Bazzani” è stata esaltata dalla possibilità del clarinetto di dare, come particolare registro di canto, espressività melodica e colore musicale fondendosi però perfettamente con l’organo. Il repertorio è stato interpretato con grande equilibrio ed espressività, suscitando l’entusiasmo del pubblico che ha premiato l’esecuzione con lunghi applausi, standing ovation finale e la richiesta di bis.
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