Polesine

Replica di Adriatic LNG alla proposta sindacale di Cgil, Cisl e Uil.

POLESINE-Adriatic LNG, la società che gestisce il terminale di rigassificazione a largo della costa veneta, fornisce agli operatori del mercato del gas nazionali e internazionali il servizio di rigassificazione di Gas Naturale Liquefatto (GNL). Attualmente la capacità di rigassificazione di Adriatic LNG è di 9 miliardi di metri cubi di gas all’anno, non di 11 come scritto nella nota.

Adriatic LNG non svolge, pertanto, attività di trading, importazione, commercializzazione e distribuzione di gas naturale. Il settore della rigassificazione di GNL è regolamentato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas che definisce i criteri per l’accesso ai terminali di rigassificazione e per l’erogazione dei relativi servizi. L’allocazione della capacità di rigassificazione residua di Adriatic LNG, come confermato dalle recenti Open Season, avviene, pertanto, nel rispetto dei principi guida europei e nazionali di non discriminazione, trasparenza e miglioramento della concorrenza, sull’esempio delle migliori pratiche sperimentate da altri terminali GNL europei. Per completezza d’informazione, si aggiunge che la Società e l’infrastruttura sono state interamente realizzate e sono gestite con risorse private.  Adriatic LNG non gode di nessun sostegno economico da parte del sistema gas in quanto non è soggetta a fattore di copertura dei ricavi di cui alla regolamentazione tariffaria in vigore e non costituisce, quindi, un costo in bolletta per i cittadini.

Quando il terminale di rigassificazione era ancora in costruzione nei cantieri navali di Algeciras in Spagna – Adriatic LNG ha sottoscritto un Accordo con le amministrazioni locali, rappresentate da CONSVIPO (Consorzio per lo Sviluppo del Polesine), con il supporto della Provincia di Rovigo che prevedeva l’istituzione di un fondo, finanziato da Adriatic LNG, a titolo di compensazione ambientale dell’impatto cantieristico per la realizzazione del Terminale collocato al largo delle coste venete. Il fondo ha co-finanziato progetti riguardanti il settore della pesca e programmi a favore del Parco del Parco del Delta del Po, ma anche attività di carattere urbanistico, culturale e sociale la cui definizione e realizzazione sono state totalmente demandate – come previsto dall’accordo istituzionale – agli enti locali rappresentati dal Consorzio per lo Sviluppo del Polesine (CONSVIPO). 

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