OcchiobelloSpettacoli ed eventi

TRA VILLE E GIARDINI XXIII-VOCE DI VELLUTO E SOUND CAREZZEVOLE, UN CALDO ABBRACCIO DI GRATITUDINE DI JOE BARBIERI TRIO.

OCCHIOBELLO (RO) – Una serata particolare, in cui la musica e le parole parlano direttamente al cuore del pubblico e le emozioni si riverberano sul palco, in uno scambio di sensibilità con gli artisti. È stato un concerto intimo e meravigliosamente partecipato, l’esibizione di Joe Barbieri ieri sera, domenica 7 agosto, nel gradevole verde di Villa Pepoli a Santa Maria Maddalena di Occhiobello, nell’ambito di Tra ville e Giardini 2022. La rassegna itinerante della Provincia di Rovigo ha evidenziato il suo spirito originario, di coniugare la bellezza dei luoghi con quella dell’arte ed il numeroso pubblico ha colto il messaggio.

La serata è stata ben introdotta dal sindaco di Occhiobello, Sondra Coizzi, ricordando la novità dell’allestimento nel parco dell’elegante Villa Pepoli, che dà un plusvalore alla serata, e ringraziando tutte le forze del Comune e del volontariato che hanno reso possibile l’organizzazione. Presente in forze l’ente sostenitore di Tra ville e giardini, la Provincia di Rovigo, col presidente Enrico Ferrarese e la delegata alla cultura Lucia Ghiotti, rispettivamente sindaci dei territori vicini di Stienta e di Salara. Il presidente ha rivelato l’impegno dell’ente a fare una rotazione delle partecipazioni dei Comuni alla rassegna per poter arrivare a quante più comunità possibili e, magari, ad aumentare gli appuntamenti in cartellone per le prossime edizioni. “Non sono semplici spettacoli in cui si può condividere l’emozione dell’evento dal vivo – ha ricordato il presidente – ma lo si fa in location che parlano all’anima e parlano molto del nostro territorio”. Ringraziamenti di rito alla Regione del Veneto e alla Fondazione Cariparo, che sono i finanziatori imprescindibili di Tra ville e giardini, che, spesso si dimentica, propone appuntamenti culturali come servizio pubblico alla cittadinanza. Lucia Ghiotti ha evidenziato la diversità di Tra ville e giardini rispetto alle grandi kermesse musicali estive con nomi famosi. “Qui si cerca di selezionare – ha detto Ghiotti – proposte artistiche di contenuto, che contribuiscano a sviluppare il gusto e il piacere della cultura per portarle in ogni angolo del Polesine. E voglio ringraziare il pubblico che ci segue numeroso e che ha capito bene questo spirito”. Sulla stessa linea il direttore artistico di Tra ville e giardini, Claudio Ronda di Ente Rovigo festival, la mano organizzativa della Provincia di Rovigo: “Tra ville e giardini è il palcoscenico estivo del Polesine – come va ripetendo alle varie date – nel senso che presenta artisti che approdano per la prima volta nel nostro territorio. Questa edizione specialmente è un inanellarsi di novità assolute, particolari, ciascuna con un proprio rilievo culturale molto interessante”. Menzione speciale per Emergency Rovigo, una presenza silenziosa e costante della rassegna, che ricorda a tutti che la persona umana dovrebbe essere il fine di ogni azione, in ogni campo.

Voce di velluto, chitarra in braccio, suggestioni jazz, bossanova, tango, chanson, letteratura, viaggi, poesie e mille altre rimembranze, per la serata con Joe Barbieri, cantautore di raffinatezza suprema, che ha reinterpretato i brani di “Tratto da una storia vera” (2021, Microcosmo dischi), e altro dal suo repertorio, in trio con gli amici e affiatatissimi Pietro Lussu al piano e Luca Bulgarelli al contrabbasso. La mancanza della batteria di Bruno Marcozzi, purtroppo assente per Covid, ha reso la performance ancora più intima e avvolgente. Ma ha permesso anche a Joe di invitare il pubblico a fare da linea ritmica con voce e schioccar di dita, facendolo diventare ancora più protagonista di una condivisione collettiva di pezzi di vita. Tutto l’album è una collana di perle, che tracciano ciascuna le tappe di un percorso artistico che quest’anno festeggia i trent’anni di carriera e precedono l’uscita a settembre, del nuovo album live celebrativo della ricorrenza, il cui titolo è ancora top secret. “Con questo album – ha introdotto Joe Barbieri – volevo esprimere un senso di gratitudine per tutto quello che ho vissuto in questi anni, per le persone che ho incontrato, per i viaggi che ho fatto, per i cibi che ho assaggiato, per i libri che ho letto, e per tutto quello che mi ha permesso di diventare quel poco che sono. Mi auguro che anche voi stasera, possiate ritrovare in questo lavoro un angolino della vostra storia”. E così è stato. L’amore e la gratitudine reciproca del pubblico era palpabile. D’altro canto, Joe Barbieri con Bulgarelli e Lussu, hanno dato il meglio: un arrangiamento collaudato dal sound carezzevole come un caldo abbraccio, ha coccolato i presenti dall’inizio alla fine del concerto. Si è creata un’atmosfera morbida e ovattata in cui l’alternarsi di voce e voli strumentali strappavano applausi a scena aperta. E poi i testi ricercati e immaginifici, ricordi e profumi, carichi di malia, “in un tempo a colori” mentre “s’incendia il mondo fuori”, come racconta la dolcissima “Previsioni del tempo”. O la ruggine e l’ocra della tenera “Promemoria”. La necessità di stare più vicini nell’impianto jazz di “Tu, io e domani”. I brani sono un susseguirsi di citazioni della propria vita e delle proprie passioni. Un afflato sentimentale che non scade mai nel melenso o nel retorico e che si tiene a distanza dal neomelodico napoletano. Invece, la passione per Napoli (e per il Napoli) è qualcosa di autentico come nel delizioso inno d’amore alla terra natia “Vedi Napoli e poi canta” e di profondo, come l’omaggio al suo scopritore e primo produttore Pino Daniele, con “Lazzari felici”. C’è “Scusami” con dedica alla moglie. C’è il “parterre di gatti che rovistano” che fa da irresistibile incipit per “Una tempesta in un bicchier d’acqua”. Sul finale il meraviglioso madley con “Cicale e chimere”, “Itaca” e “Cosmonauta”. Due bis richiesti a gran voce: “Normalmente” e “Zenzero e cannella”. E, poi, il sorriso beato degli spettatori che felicemente se ne tornavano a casa o si fermavano a ringraziare l’artista per la straordinaria serata diversa.

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